
Una leggenda devozionale narra che nel XII secolo, in un bosco poco distante dall'abitato di Mezzana, ad una giovane sordomuta sia apparsa fra i rami di una quercia la Vergine; poi padre e figlia, accompagnati da altri paesani, ritornati nel bosco, non videro nulla, ma la successiva guarigione della fanciulla fu interpretata dai credenti come "prova" del miracolo. I fedeli vollero onorare il luogo dell'apparizione, ovvero la quercia o gianda, (secondo la voce dialettale) costruendo un piccolo tempio intitolato alla Madonna detta perciò della ghianda. Al di là della leggenda, i documenti relativi all’edificazione del santuario sono frammentari, tuttavia si può affermare che da semplice cappelletta di campagna divenne prima una chiesa di piccole dimensioni e poi il santuario progettato da Pellegrino Tebaldi, a partire dal 1582. L’architetto milanese, fedele interprete delle disposizioni di Carlo Borromeo, volle edificare una chiesa a navata unica – secondo il canone gesuitico – di 30 metri di lunghezza per 9 metri di altezza, che inglobasse nell’abside la più antica cappella.
Il santuario sarà visitabile solo nel pomeriggio di domenica dalle ore 14:00 alle ore 18:00.
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