La  vegetazione spontanea e le nuove sfide

La vegetazione spontanea e le nuove sfide

#faiperilclima

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La vegetazione spontanea e le nuove sfide
Visite guidate speciali Appuntamento a cura di CASA MACCHI

Dopo #salvailsuolo e #salvalacqua il FAI ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione e attivazione sul tema urgentissimo del cambiamento climatico: #faiperilclima.

Domenica 7 Novembre 2021

Nei Beni, climatologi, geologi, botanici, zoologi e altri esperti hanno guidato il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti concretissimi del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura, e hanno illustrato strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o futuri, dai grandi lavori alle buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare.

Il cambiamento climatico comporta forti ripercussioni sulla vita delle singole piante, ma anche sul ciclo biologico, la distribuzione geografica e il ruolo ecologico di intere specie vegetali, penalizzandone molte e premiandone alcune. Tra queste ultime, vi sono piante esotiche invasive – introdotte nei secoli scorsi a scopo ornamentale - che oggi si inseriscono nei processi che governano la vegetazione spontanea e autoctona e rappresentano una minaccia per gli ambienti naturali. In compagnia del prof. Bruno E.L. Cerabolini, professore ordinario di Botanica Ambientale presso l'Università dell'Insubria, si è sono analizzati e osservati questi fenomeni in un giardino spontaneo, quello di Casa Macchi, in cui è mancata la manutenzione per diversi anni, prima dell'arrivo del FAI. Attualmente in fase di restauro, Casa Macchi ha aperto eccezionalmente le sue porte per raccontare gli esiti di uno studio multidisciplinare, a cui il prof. Cerabolini ha preso parte, sul complesso di Morazzone e del territorio dal punto di vista storico, agricolo, botanico e naturalistico. Si ringrazia Fondazione Cariplo per il sostegno.

Bruno E.L. Cerabolini è professore ordinario di Botanica Ambientale presso l’Università dell’Insubria (Varese). La sua ricerca è focalizzata sui processi che mantengono la biodiversità nella vegetazione spontanea, sia a scopo conservazionistico che applicato. È stato tra i fondatori del Centro Flora Autoctona per la riproduzione di piante minacciate e di materiale vivo per interventi ambientali ed è responsabile del monitoraggio degli Habitat Natura 2000 della Lombardia. La sua produzione scientifica è documentata da più di 80 articoli su riviste internazionali, incluse le più autorevoli.

Info pratiche:
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