Nei Beni, climatologi, geologi, botanici, zoologi e altri esperti hanno guidato il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti concretissimi del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura, e hanno illustrato strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o futuri, dai grandi lavori alle buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare.
Al Bosco di San Francesco una passeggiata guidata dal prof. Aldo Ranfa, ricercatore dell'Università degli Studi di Perugia, ha condotto all’osservazione del paesaggio agricolo e forestale del Bosco, per scoprire sul campo l’impatto dei cambiamenti climatici sulla vegetazione naturale e di origine antropica, come gli oliveti, e quali azioni possono essere introdotte per contrastarne gli effetti. Le ondate di calore, opposte a eventi meteorologici di estrema violenza, ormai caratterizzano anche l’Umbria impattando, ad esempio, sulla biosfera e contribuendo all’invasione di specie aliene invasive nella flora spontanea e autoctona.
Queste variazioni portano ad anticipi o ritardi nei vari stadi di sviluppo delle piante coltivate, sia vegetativi che riproduttivi, causando alterazioni sulla quantità della produzione e qualità del prodotto, in particolare per le specie fruttifere più comuni nel nostro ambiente mediterraneo o submediterraneo, come gli olivi e le piante da frutto presenti nel Bene del FAI.
Per far fronte ai cambiamenti in atto, è nato il progetto europeo LIFE CLIVUT - Valore climatico degli alberi in città dell’Università degli Studi di Perugia - con la partecipazione di quattro città pilota dell’area mediterranea per sviluppare una Strategia per il Verde Urbano finalizzata alla mitigazione e adattamento al Cambiamento Climatico. Il progetto sviluppa un approccio ecosistemico basato sulla partecipazione dei cittadini all’ideazione e alla sperimentazione di strumenti per la pianificazione e gestione del Verde Urbano e il ripristino di relazioni funzionali e strutturali tra aree verdi urbane e periurbane. Questo modello può essere replicato anche nelle zone rurali.
Aldo Ranfa è Ricercatore confermato in Botanica Ambientale ed Applicata presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'Università di Perugia. La sua attività di ricerca è incentrata sulla botanica ambientale applicata, ecologia del paesaggio, verde pubblico e privato, verde storico e geobotanica. È socio della Società Botanica Italiana dal 1987 e membro dell'Accademia dei Georgofili dal 2014, dal 1998 al 2002 ha ricoperto il ruolo di Curatore dell'Orto botanico dell'Università di Perugia, ideando diverse manifestazioni didattico-divulgative su tematiche naturalistico-ambientali mirate alla salvaguardia della diversità biologica. È autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali.
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