Nei Beni, climatologi, geologi, botanici, zoologi e altri esperti hanno guidato il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti concretissimi del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura, e hanno illustrato strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o futuri, dai grandi lavori alle buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare.
Il 25 settembre del 1915 San Fruttuoso fu teatro di un disastroso evento alluvionale che modificò sia il paesaggio che il monumento, risparmiando fortunatamente le vite umane.
Partendo da questo episodio l’architetto Alessandro Capretti, Property Manager dell’Abbazia di San Fruttuoso, ha introdotto la giornata su come il FAI negli ultimi anni stia lavorando in sinergia con il Comune di Camogli e il Parco Naturale Regionale di Portofino per mitigare il pericolo idrogeologico dovuto agli eventi meteo-idrologici estremi, che mettono a rischio il Borgo con i suoi residenti e il monumento di cui la Fondazione si prende cura quotidianamente.
In compagnia del prof. Francesco Faccini, docente presso il DISTAV – Università degli Studi di Genova, e il dott. Guido Paliaga, geologo e ricercatore presso il CNR – IRPI di Torino, i partecipanti hanno scoperto sul campo quali sono le problematiche legate al dissesto idrogeologico nel Borgo di San Fruttuoso, come gli effetti dei cambiamenti climatici vadano ad incidere negativamente su queste criticità, quali forme di prevenzione si stanno mettendo in campo per contrastare questi fenomeni: i progetti europei Interreg Maritime TRIG-Eau e Horizon 2020 RECONECT.
Il Progetto RECONECT è co-finanziato dal Programma dell’Unione Europea per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020, contratto No. 776866.
Francesco Faccini è professore associato presso il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita dell’Università degli Studi di Genova, titolare degli insegnamenti di ‘Pericolosità geo-idrologica’ e ‘Rilevamento Geomorfologico e Cartografia’, co-titolare di ‘Geomorfologia’ e di ‘Metodologie e Tecnologie Didattiche per le Scienze della Terra’ (Scuola di Scienze MF&N). La sua attività di ricerca è rivolta all’identificazione e gestione delle pericolosità geo-idrologiche e sul patrimonio geologico e geodiversità, con particolare riferimento alle aree protette della Liguria. È Vice Presidente del Parco Naturale Regionale di Portofino e membro della Commissione di Riserva dell’Area Martina Protetta di Portofino.
Guido Paliaga svolge da oltre venti anni l’attività di geologo e consulente ambientale e quella di ricercatore, negli ultimi 5 anni presso il CNR-IRPI di Torino. Si occupa di mitigazione del rischio geo-idrologico, supporto alla pianificazione, all’impiego delle risorse idriche, supporto alla progettazione di grandi opere, studi di valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica. Svolge attività sia a scala locale che internazionale tra cui quella legata a numerosi progetti finanziati dalla CE. È autore di oltre 40 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali, sui temi della valutazione e mitigazione del rischio geo-idrologico, analisi climatologiche, relazioni tra modifiche antropiche del territorio e dinamiche naturali, valutazione della pericolosità indotta dall’innesco di frane superficiali in particolare in presenza di terrazzamenti, studi sulla cluster analysis spazio-temporale. Per oltre 11 anni è stato docente a contratto presso la Facoltà di Architettura di Genova e attualmente collabora con il DISTAV-Università di Genova. È attualmente Presidente della Sezione Ligure di SIGEA-Società di Geologia Ambientale ed è stato Presidente dell’Ordine Regionale dei Geologi della Liguria dal 2015 al 2017.
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