Nei Beni, climatologi, geologi, botanici, zoologi e altri esperti hanno guidato il pubblico a osservare e toccare con mano gli effetti concretissimi del cambiamento climatico sugli ambienti di cui il FAI si prende cura, e hanno illustrato strategie e progetti di adattamento e mitigazione, già avviati o futuri, dai grandi lavori alle buone pratiche che tutti possiamo e dobbiamo adottare.
Nel corso dell’estate del 2021, due incendi hanno colpito la Riserva di Monte Catillo, alle porte di Villa Gregoriana: il primo ha interessato la zona di Monte Sterparo per alcune decine di ettari; il secondo, tra il 12 e il 14 agosto, ha distrutto circa 300 ettari di vegetazione su 1300 ettari di superficie totale dell'area naturale protetta. Entrambi gli episodi sono di probabile origine dolosa, come la maggior parte degli incendi che storicamente hanno colpito la Riserva, interessando in particolar modo le zone arbustive e con vegetazione steppica, ma anche parte della preziosa sughereta di Sirividola, un biotopo di estremo interesse vegetazionale.
Se in passato gli incendi risultavano di estensioni relativamente limitate e colpivano aree della Riserva diversamente dislocate, l'evento dello scorso agosto è stato di eccezionale gravità per estensione.
La Città metropolitana di Roma, quale Ente gestore, ha proceduto alla perimetrazione di dettaglio delle aree incendiate per consentire un'analisi cartografica di confronto con la situazione antecedente l'episodio e una migliore valutazione del tipo di danno. La collaborazione già in atto con il Dipartimento di Biologia dell'Università La Sapienza di Roma si dimostrerà preziosa per definire eventuali interventi di recupero e per prevedere le capacità di resilienza delle diverse formazioni vegetazionali incendiate.
L'escursione, guidata dalla biologa Maria Vinci, Responsabile della Riserva, ha consentito di percorrere anche i sentieri delle zone che sono state attraversate dal fuoco, offrendo la possibilità di cogliere le capacità di ripresa della vegetazione già a poche settimane dall'incendio. Attraverso la lettura guidata del paesaggio, si è compresa la capacità di adattamento della Riserva ai cambiamenti climatici e ai disturbi che nel corso dei secoli hanno contribuito a definire la sua attuale fisionomia.
Maria Vinci, Biologa presso la Città metropolitana di Roma Capitale, dal 2016 è la responsabile della Riserva naturale di Monte Catillo, di cui cura la gestione, la promozione e le attività di monitoraggio naturalistico, anche in collaborazione con Enti di ricerca, nonché diversi progetti di educazione ambientale per gli studenti degli istituti scolastici di Tivoli. In precedenza, sempre nella stessa Amministrazione, è stata incaricata dell’organizzazione del sistema informativo geografico del Servizio “Aree protette” e ha coordinato diversi progetti di studio e di recupero ambientale nel territorio provinciale anche nell’ambito di programmi europei.