Visite guidate speciali
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CAMOGLI, GENOVA

I visitatori saranno accompagnati dal Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità di Ravenna - Punta Marina, Ten. Col. Giovanni Nobili, alla scoperta della pineta di S. Vitale: un elemento di inestimabile valore storico ed ecologico che si inserisce nel più ampio sistema di zone naturali e semi-naturali del territorio a nord di Ravenna. Si tratta di una foresta di oltre 1000 ettari di superficie, larga circa 1200-1500 metri, che si estende per circa 11 km in direzione nord a partire dalla zona industriale/portuale di Ravenna.
Le origini della pineta sono dovute in buona parte a un impianto artificiale impostato attorno all’anno Mille dai monaci di S. Vitale, basato sulla coltivazione del pino domestico che consentiva un raccolto redditizio in tempi in cui la pineta forniva risorse per la sussistenza (legname, pascolo, prodotti del bosco) e possibilità commerciali (legname, pinolo). Dal 1873 il Comune di Ravenna è divenuto proprietario della Pineta di S. Vitale, di Classe e di S. Giovanni Evangelista (quest’ultima abbattuta nel 1896). In anni recenti, le due pinete di Ravenna sono entrate a far parte del Parco Regionale del Delta del Po e sono siti della Rete Natura 2000.
Cessata la spinta economica basata sulle risorse derivanti dalla coltivazione della pineta, il bosco ha progressivamente ripreso le sembianze più naturali del bosco planiziale padano. La varietà floristica è notevole, con una differenza apprezzabile rispetto alla Pineta di Classe. Gli arbusti che più frequentemente si affacciano sui sentieri della Pineta di San Vitale sono quelli tipici del clima continentale, come il ligustro, la berretta del prete, il prugnolo e il biancospino. Particolare la presenza diffusa di crespino, un arbusto altrove poco comune. Laddove vi sono spazi lasciati vuoti dagli arbusti tende a svilupparsi il rovo. Incastonate nella matrice boscosa, si trovano zone periodicamente allagate. Anche nella pineta del passato tali zone dovevano essere presenti con vegetazione igrofila naturale. Questi elementi di naturalità sono in grado di sostenere, con un’opportuna gestione degli apporti idrici, una preziosa e rara biodiversità, complementare e sommativa a quella espressa dalle vicine zone umide del ravennate (Punte Alberete, Valle Mandriole, Bardello, Pialassa Baiona). Attualmente l’orientamento gestionale è volto a conservare gli elementi naturalistici della foresta secondo le indicazioni delle Direttiva Habitat e Direttiva Uccelli, a coordinare e assicurare le varie tipologie di fruizione ammesse (escursionismo a piedi, in bici o a cavallo; caccia e pesca; diritto di legnatico; raccolta di funghi e altri prodotti del sottobosco), nel rispetto delle norme.
Delle varie case interne alla pineta, di proprietà del Comune di Ravenna, Cà Vecia e Cà Nova sono abitate da guardie pinetali a cui fare riferimento per segnalare qualsiasi problema di ordine pubblico.
Ritrovo ore 10:00 presso Cà Vecchia, via Fossatone (lungo via Romea Nord).
Evento a contributo libero a partire da 5€.
Ridotto iscritti FAI 3€.
Bambini fino a 6 anni gratis.
Coppia adulti con bambini €12.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis