28 agosto 2024
“Se si prova a immaginare un mondo senza vetro, si realizza quale enorme perdita sarebbe, sia in termini pratici che estetici.” Tony Cragg, 2021
In occasione della 60° Esposizione Internazionale d’Arte, il FAI, in collaborazione con la Fondazione Berengo, presenta la mostra Tony Cragg. Le forme del vetro, nello storico Negozio Olivetti in Piazza San Marco a Venezia – Bene di proprietà di Assicurazioni Generali, affidato dal 2011 alla cura e alla gestione del FAI.
In sintonia con gli spazi progettati da Carlo Scarpa, dal 18 aprile al 1° settembre 2024, saranno esposte al pubblico una selezione di sculture in vetro provenienti dalla collezione personale dell’artista e un’opera creata ex novo in stretto dialogo con gli spazi scarpiani.
Tra i maggiori artisti della scena internazionale, Tony Cragg (Liverpool, 1949) reinventa costantemente il linguaggio della scultura sviluppando complesse relazioni tra materia e forma. A partire dagli anni Ottanta Cragg ha ampliato la gamma dei materiali impiegati riuscendo sempre, grazie forse anche a una formazione scientifica, a penetrare l’essenza di ciascuna materia e sfruttarne al meglio – e sovente al limite – ogni potenzialità: bronzo, ferro, ceramica, legno e naturalmente, vetro.
A cura di Cristina Beltrami e Jean Blanchaert, l’esposizione presenta oltre venti sculture in vetro che assieme a una selezione di disegni, sempre di proprietà dell’artista, narrano l’esperienza pluriennale con questo materiale vivo e complesso, nonché il processo creativo di Cragg per il quale il passaggio grafico precede ogni sua creazione divenendo, per sua stessa ammissione, un esercizio quotidiano.
Da sempre attratto dal lavoro di Carlo Scarpa e della straordinaria capacità degli spazi da lui progettati di accogliere la scultura e profondamente colpito dalla visita a Negozio Olivetti, Tony Cragg ha creato una scultura inedita che ha il valore di omaggio al grande architetto veneziano e alla sua opera.
Tutte le sculture presenti al Negozio Olivetti sono state realizzate a Murano, in vetro soffiato e in vetro massiccio, con qualche incursione seguendo la tecnica della cera persa, o soffiate interamente a mano.
Cragg si avvicina al vetro artistico negli anni Novanta in Olanda ma è a Murano che raccoglie le sfide tecniche più complesse grazie alla millenaria perizia tecnica dei maestri, e alla consolidata collaborazione con la fornace della Fondazione Berengo.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Linea d’Acqua, e realizzato – come l’esposizione – grazie al sostegno di Berengo Studio, con un intervento critico di Jean Blanchaert, un testo di Cristina Beltrami che ripercorre i legami dell'artista con il contesto veneziano e scarpiano, e un affondo sulla sezione della grafica di Marta Spanevello.
L’esposizione è affiancata da materiale multimediale scaricabile on-line che descrive nel dettaglio la complessità del processo creativo di queste sculture.
Tony Cragg (Liverpool, 1949) si forma presso il Royal College of Art di Londra (1973-77) e alla fine degli anni Settanta comincia a farsi notare con alcune sculture intese come assemblaggi di frammenti di legno e soprattutto rottami di plastica: la fama – inarrestabile – si consolida nel 1988 col conferimento del prestigioso Turner Price e con l’assegnazione del Padiglione nazionale della Gran Bretagna alla Biennale di Venezia. Gli anni Ottanta corrispondono infatti al momento in cui Cragg amplia la gamma dei materiali impiegati realizzando sculture in bronzo, ferro, ceramica o vetro. Materiale a cui approda nel 1986, quando Willem Heesen lo invita a un simposio a Leerdam: da quell’incontro nascono opere che, fedeli al proprio modus operandi, impiegano vetro industriale modificato attraverso satinature, cere e l’impiego di materiali chimici come il bromuro. È sempre in Olanda che ha l’opportunità di sperimentare il vetro soffiato – col maestro ceco Petr Novotny – ma quelle che lui stesso ha definito “long-established techiques and procedures” lo frenano in questa direzione fino alla scoperta di Murano, e della fornace di Adriano Berengo che lo incoraggia in questa direzione, ovvero verso un vetro artistico lavorato a mano.
Attualmente Tony Cragg è direttore della Kunstakademie di Düsseldorf, dove insegna dal 1978, vive e lavora a Wuppertal dove ha creato un parco di scultura pubblico che ospita i maggiori nomi della plastica internazionali.
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