Tomba degli Scudi: un bene in trasformazione

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Tomba degli Scudi: un bene in trasformazione
Campagne

05 agosto 2016

A poco più di un mese dall'inizio dei lavori abbiamo intervistato Maria Cristina Tomassetti che si sta occupando del restauro dei dipinti della tomba etrusca a Tarquinia e ci ha raccontato le sfide e le difficoltà dell'intervento.

Un ambiente saturo di umidità nascosto nel sottosuolo. Una millenaria patina batterica che come un velo oscura la bellezza dei dipinti dalla storia millenaria: il lavoro certosino della restauratrice non è solo un’operazione di rimozione meccanica degli strati di materia frutto dello scorrere del tempo, ma un’opera filologica di recupero del racconto scritto sulle pareti di un ipogeo gentilizio del primo ellenismo (350 - 300 a.C.) costruito per celebrare le virtù e il rango della famiglia Velcha, potente gens tarquiniese. Riaffiorano i colori originari, i ricchi dettagli dei personaggi e degli ambienti rappresentati, tornano leggibili le misteriose iscrizioni, ancora da decifrare.

Uno spettacolo affascinante anche per il pubblico di non addetti ai lavori. Proprio per questo il cantiere di Tomba degli Scudi, nuovo progetto firmato FAI e Intesa Sanpaolo che hanno stanziato nell'ambito del progetto “I Luoghi del Cuore” 24.500 euro per il restauro, nasce come “cantiere aperto” ai visitatori, che possono visitare la Tomba degli Scudi, accompagnati dagli addetti ai lavori e dai volontari della Delegazione FAI di Viterbo, impegnati nella valorizzazione di questo luogo, restituito alla cittadinanza dopo essere rimasto chiuso per decenni (per informazioni scrivi a delegazionefai.viterbo@fondoambiente.it.).

Un’altra pagina che va ad arricchire la storia de “I Luoghi del cuore”, il censimento dei luoghi da non dimenticare, raccontando come con un voto è possibile trasformare l’Italia insieme al FAI.

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