Parco Villa Gregoriana è chiuso a causa di uno smottamento

Parco Villa Gregoriana è chiuso a causa di uno smottamento

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Parco Villa Gregoriana è chiuso a causa di uno smottamento
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09 dicembre 2022

A seguito delle forti piogge registrate nelle scorse settimane, una massa di circa 150 metri cubi di terreno è rovinosamente scivolata verso il basso depositandosi sui sentieri della forra di Parco Villa Gregoriana. L’evento ha arrecato un grave danno e compromesso le condizioni di sicurezza del Parco.

Ricco di componenti archeologiche, architettoniche e botaniche, Parco Villa Gregoriana a Tivoli è nato dal connubio tra fenomeni naturali e interventi umani che nei secoli hanno creato quell'unicum naturale-artificiale che lo caratterizza.

Da sempre i versanti della forra dove è situato il Bene FAI sono soggetti a fenomeni di dissesto idrogeologico e a eventi franosi, a volte anche di grave entità, come il crollo che si è verificato la mattina del 12 febbraio 2021 su un versante al di sotto del percorso Miollis, il traforo scavato tra il 1809-1813 che porta alla Grotta di Nettuno.

A seguito delle forti piogge registrate nelle scorse settimane, invece, si è verificato lo smottamento del versante sottostante le sostruzioni della Villa di Manlio Vopisco. Una grande massa di circa 150 metri cubi di terreno, reso incoerente dalle importanti infiltrazioni d'acqua, è rovinosamente scivolata verso il basso depositandosi sul percorso inferiore e trascinando con sé un leccio di considerevoli dimensioni.

Senza le palizzate che erano state realizzate nei mesi scorsi su questo stesso versante, il danno sarebbe stato sicuramente più grave e lo smottamento ancora più consistente. Poco hanno potuto fare anche i sistemi storici di drenaggio delle acque esistenti sulla piana della Villa di Manlio Vopisco, che si estende per circa 200 metri quadrati: l’intensità delle piogge a cui assistiamo sempre più frequentemente è tale da non rendere più efficienti i sistemi esistenti, e sono necessari interventi sempre più consistenti.

Secondo i dati Ispra attualmente disponibili, 7.275 comuni italiani – il 91%! – sono a rischio frane e alluvioni. In particolare, i Beni Culturali esposti a questi pericoli sono il 18,6% del totale nazionale per le frane e il 15,3% è esposto a una pericolosità idraulica media. Questo contesto estremamente fragile e delicato richiede supervisione costante e tempestività negli interventi: condizioni indispensabili per riuscire a salvaguardare nel tempo luoghi dal valore inestimabile come lo stesso Bene di cui ci prendiamo cura a Tivoli.

Stiamo dunque già procedendo con la massima urgenza alla definizione delle modalità con cui mettere in sicurezza l’area e nelle prossime settimane saremo impegnati nei lavori di verifica di tutte le altre aree nelle quali abbiamo già constatato situazioni critiche o da monitorare.

Un compito che non ha tregua, a causa della particolare conformazione di questo luogo, e che è condotto in sinergia con l’Agenzia del Demanio del Lazio, per proteggere un monumento che appartiene a tutti.

L’evento ha arrecato un grave danno e compromesso le condizioni di sicurezza del Parco: anche in questo caso siamo stati obbligati a chiudere il Bene in anticipo rispetto ai nostri programmi e, dopo i necessari interventi per riparare ai danni dello smottamento e tornare a garantire la sicurezza dei visitatori, prevediamo di riaprire in primavera.

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