Custodire la bellezza: adottare una stanza di un Bene FAI

Custodire la bellezza: adottare una stanza di un Bene FAI

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Custodire la bellezza: adottare una stanza di un Bene FAI
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11 maggio 2023

Legare il proprio nome a un luogo speciale significa lasciare un segno concreto nel presente per garantire un futuro a un patrimonio sempre più fragile. Ne parliamo con una coppia di sostenitori FAI che hanno deciso di adottare tre stanze in tre Beni diversi.

Proteggere e valorizzare i Beni del FAI richiede un impegno quotidiano, fatto di piccole e grandi attenzioni, cure, interventi preziosi e indispensabili. È un compito gratificante ma gravoso e senza tregua, per questo l’adozione di una stanza, un restauro o un giardino è un grande gesto di generosità che, è il caso di dirlo, vale un patrimonio!

Il Castello della Manta ai piedi del Monviso, il Castello e Parco di Masino nel Canavese e Villa dei Vescovi sui Colli Euganei sono le dimore della Fondazione che Luciano Rimondi e Luigina Pancaldi hanno deciso di contribuire a salvare, decidendo di adottarne una stanza.

Come vi siete avvicinati al FAI e alla sua missione?

Abbiamo appreso dell’esistenza del Fondo per l’Ambiente Italiano attraverso letture di quotidiani o riviste, seguendo delle trasmissioni in tv, e anche online, su YouTube: ci siamo imbattuti in video che narrano le attività della Fondazione, dalle Giornate FAI ai Luoghi del Cuore, e la bellezza dei meravigliosi Beni che protegge in tutta Italia. Ci siamo sentiti vicini ai valori di questa Fondazione che ha come missione la tutela e la salvaguardia del patrimonio storico, artistico e naturalistico del nostro Paese, così nel 2018 abbiamo deciso di iscriverci.

Come è nata l’idea di adottare una stanza di un Bene FAI? Perché avete scelto questa modalità per sostenere la Fondazione?

“Tra le opere umane più belle c’è la capacità di donare. È un gesto che guarda al futuro e arriva fin dove noi, oggi, non possiamo nemmeno immaginare”.

Queste parole del Presidente FAI Marco Magnifico ci hanno molto colpito, così abbiamo contattato la Fondazione per avere informazioni su come potevamo diventare sostenitori e fare qualcosa di veramente concreto per il presente, ma anche per il futuro.

Visitando il Castello della Manta in provincia di Cuneo ci siamo innamorati della “Sala delle Grottesche” caratterizzata da uno splendido soffitto decorato con dipinti e stucchi che ci ricordavano quelli delle Logge di Raffaello in Vaticano.

Decidendo di adottare la questo salone abbiamo capito che ogni stanza custodisce un racconto: storie del nostro passato e della nostra cultura, testimonianze delle donne e degli uomini che ci hanno preceduto e che ci chiedono di continuare a vivere in nostra memoria.

Questo generoso gesto vi ha portato in seguito ad adottare altre stanze in altri Beni. Conoscevate già quei luoghi?

Certo, negli anni abbiamo visitato molti Beni FAI e dopo essere stati al Castello di Masino, ci siamo resi conto che un Bene di quelle dimensioni ha bisogno di una manutenzione costante, così abbiamo deciso di legare il nostro nome all’“Anticamera della Regina” che si trova al piano terra e fa parte di una serie di stanze dette “Appartamento della Regina”, così chiamato perché nei primi anni del Settecento ospitò Anna d’Orléans.

Poi, dopo aver visitato la stupenda dimora rinascimentale sui Colli Euganei, Villa dei Vescovi, abbiamo definito di lasciare un altro pezzetto di noi in giro per l’Italia, così abbiamo adottato la “Stanza del Vescovo”, una delle camere adiacenti alla loggia che si affaccia su un paesaggio stupendo.

Ora stiamo pensando di adottare un’altra stanza in un altro Bene FAI!

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La Fondazione è stata d’aiuto nell’accompagnarvi in questo percorso?

Sì molto, l’ufficio di Alberica Pellerey, responsabile Major Donor della Fondazione, ci ha seguito passo passo accompagnandoci e consigliandoci con gentilezza e professionalità. Oltre a tenerci al corrente dell’avanzamento dei restauri e delle manutenzioni e informarci sul posizionamento della targa che ricorda il nostro gesto, ci hanno anche rammentato che le donazioni si possono dedurre nella dichiarazione dei redditi, mica poco!

Se doveste suggerire ad altre persone di seguire il vostro esempio, quali parole usereste?

La fondatrice del FAI Giulia Maria Crespi diceva che “ogni seme ha la possibilità di cambiare il mondo”. Ecco, noi, abbiamo lasciato tre piccoli semini per custodire la bellezza del nostro immenso patrimonio. Speriamo che questo gesto sia di esempio per altre persone che come noi hanno a cuore la tutela e la salvaguardia della nostra amata Italia.

Adotta anche tu una stanza, un restauro o un giardino di un Bene del FAI

Un gesto che vale un patrimonio!

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