Si ringraziano Regione Lombardia e Fondazione Cariplo per il contributo al progetto
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Situata in via Mozart, in uno dei quartieri più eleganti della città, Villa Necchi Campiglio fu costruita tra il 1932 e il 1935 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi per la famiglia di imprenditori pavesi Necchi-Campiglio. L’edificio, espressione di una raffinata sintesi tra tradizione e modernità, fu concepito con soluzioni tecnologiche d’avanguardia per l’epoca: portineria separata, piscina privata, tunnel di servizio, ascensore interno, infissi avanzati e arredi su misura, tutti curati dallo stesso Portaluppi. I materiali pregiati – ceppo, marmo, pergamena, radica – e i motivi decorativi geometrici conferiscono alla villa uno stile unico e distintivo.
L’interno si apre con una Hall monumentale, che ospita capolavori come il dipinto di Mario Sironi La famiglia del pastore e la scultura di Arturo Martini L’Amante morta, parte della Collezione Gian Ferrari, donata al FAI nel 2008. Le sale piano terra (Biblioteca, Salone, Veranda, Fumoir, Sala da pranzo) presentano arredi e dettagli riconducibili a Portaluppi, tra cui i soffitti a losanghe e la veranda, con serra integrata. Nel 1938, l’architetto Tomaso Buzzi fu incaricato di rivedere alcuni ambienti, “antichizzati” aggiungendo elementi neoclassici, arazzi e arredi in stile aristocratico.
Al piano superiore si trovano le camere da letto e i bagni, impreziositi da marmi colorati e specchi, oltre a due appartamenti per gli ospiti. Qui sono ospitate la Collezione De’ Micheli, con opere del Settecento veneziano, e la Collezione Sforni, con disegni di Modigliani, Picasso, Fontana e altri maestri del Novecento.
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Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.
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