Unico intervento fuori lagura veneziana dell'architetto Jacopo Sansovino, costruita nel secondo quarto del Cinquecento per il ramo non patrizio della famiglia Garzoni.
La famiglia Garzoni si rivolse al Sansovino perché questi desse lustro, con l'edificazione di una dimora, alla sua impresa di prosciugamento e bonifica di gran parte della zona paludosa che circondava Pontecasale.
Il fondo su cui sorge la villa era stato confiscato dalla Repubblica Veneta al ribelle Luigi Dal Verme (Alvise), conte imperiale di Sanguinetto e conte di Bobbio e Voghera, dopo la conquista di Padova, e posto all'asta nel 1440. I Garzoni lo acquistarono in un secondo tempo, nel 1462.
La villa è circondata da un'imponente cinta muraria che racchiude al suo interno il fabbricato, le scuderie e i terreni: un'imponente cancellata sulla strada principale apre un viale che accompagna fino alla scalinata che conduce all'ingresso della Villa. La facciata è a doppia loggia e sul retro si apre un cortile porticato, tradizionale nell'architettura tipica della Bassa: sul fianco si possono ammirare lunghe barchesse, il parco e una piccola cappella che custodisce stucchi disegnati dallo stesso Sansovino.