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La Villa Di Tissano è una residenza gentilizia fin dal Cinquecento inserita nel verde intatto della pianura friulana. Il primo nucleo del compendio fu costruito nel XVI secolo dalla famiglia dei nobili udinesi Agricola, i quali, seguendo modelli mitteleuropei, ampliarono notevolmente la casa padronale friulana inizialmente lunga e stretta e nel XVIII secolo la dotarono della caratteristica sala centrale in stile veneziano.  Il distributivo interno, ricalca appieno lo schema classico delle ville venete settecentesche: un salone centrale con stanze laterali passanti, lo scalone a sinistra che conduce al piano nobile, apparati decorativi raffinati, stucchi, pavimenti in terrazzo e soffittature con travi di legno decorati.  Successivamente il complesso fu acquisito dai conti Strassoldo-Soffumbergo che, nei primi anni del '900, cedettero la proprietà allo sposo di una figlia dei conti Beretta, Enrico del Torso, un grande storico e genealogista che riempì la casa con i suoi libri e la trasformò in un centro studi di storia friulana.  Durante la prima guerra mondiale la villa fu sede prima del comando militare e successivamente divenne ospedale; qui vennero ospiti il re e la regina d'Italia.  Nello stesso periodo venne realizzato il grande parco progettato da Fabio Beretta, situato sul retro della dimora dove sono visibili laghetti, statue, vere da pozzo e alberi ad alto fusto. Ancora oggi il giardino di villa Tissano rimane un salone incantevole, luogo ideale sia per una tranquilla passeggiata, una festa o un pranzo nel verde.  Ad oggi, senza modificare la struttura e il carattere storico-signorile, parte della villa è stata trasformata in albergo, molto informale e piacevole, che offre ai suoi Ospiti la possibilità di trascorrere momenti affascinanti, immersi nella cultura della vita di campagna signorile di una volta.

Da due anni, è stata riaperta al pubblico la tipica osteria, con piatti tipici della tradizione friulana e una selezione dei migliori vini del territorio. La villa offre molteplici spazi suggestivi, sale ricavate nelle adiacenze rustiche, la torre alla vecchia serra, i granai per i bachi da seta, l'appartamento del gastaldo, la cucina ottocentesca con impianto originale cinquecentesco che conserva ancora la struttura col “fogolar", la torretta novecentesca con belvedere della barchessa sinistra, ambientazioni tutte differenti una dall'altra che raccontano con le loro forme e dimensioni la propria storia e funzione originale.