Il mito di Taormina rimane avvinto a quello del suo Teatro. Tutti lo chiamano greco o antico, di sicuro, quello che è arrivato a noi è un imponente complesso romano Esso si adagia sul Monte Tauro, che interrompe la continuità del litorale tra Messina e Catania e appare come una terrazza naturale, protetta alle spalle dalla rocca di Castelmola e di fronte il mare azzurro. . L'impianto esisteva già in epoca greca, ma quello che noi vediamo è il risultato dell'impronta ellenistica fusa a quella romano-imperiale. Greca rimane l'intuizione, una mente geniale e fantasiosa che collocò la scena in quel sito unico al mondo. L'imponente cavea è divisa in nove settori, incorniciata da un doppio porticato con arcate in mattoni, tipicamente romano, mentre il portico intero, decorato con nicchie lungo la facciata aveva un podio che sosteneva colonne in marmo. La grande scena monumentale, aveva due ordini di colonne che sostenevano l'architrave, ma oggi rimane soltanto la parte inferiore della struttura; ha tre enormi aperture ad arco che inquadrano la baia di Giardini Naxos e la cima del vulcano. Oggi non è solo un luogo per turisti che visitano le sue vestigia, ma un corpo vivo, perchè ancora oggi assolve il suo compito, quello di essere un Teatro. Ogni anno si svolgono svolge al suo interno tante manifestazioni che culminano nella kermesse estiva di Taormina Arte e del Taormina Film Festival, che richiama nella cittadina divi internazionali e nazionali del grande schermo.