L'acqua della valle del Sabato ha rappresentato la risorsa primaria per la popolazione, nelle età più antiche per la pesca, poi per l'irrigazione dei campi, ed infine, grazie allo sfruttamento della copiosa energia idraulica, per l'alimentazione di mulini e di altri opifici protoindustriali: ferriere, ramiere, gualchiere. Tre opere di ingegneria idraulica hanno utilizzato le sorgenti di Serino, per epoca di realizzazione ma, soprattutto, per i differenti "tracciati": l'Acquedotto Augusteo, l'Acquedotto Sannitico e l'Acquedotto di Serino, inaugurato nel 1885, costruito in soli quattro anni per trasferire a Napoli le portate idropotabili necessarie ad alimentare i 500000 abitanti del tempo.