Il Palazzo Franchetti di Reggio Emilia venne acquistato da Raimondo Franchetti sr. nel 1885. L’ingresso principale del Palazzo dà sulla via Emilia di fronte alla chiesa di S. Stefano, con ingresso secondario da via Raimondo Franchetti.
Palazzo di quattro piani, cinquantanove vani, vasto parco che includeva le Scuderie, la Cavallerizza (l’attuale palestra di Monte Pasubio), la Serra e il Belvedere, quest’ultimo trasferito poi negli anni ‘30 da Eugenio Terrachini al Cavazzone di Viano (RE) a fianco dello chalet. Per la ristrutturazione del Palazzo furono impiegate 200 maestranze, molte delle quali erano importanti artigiani fatti venire da Venezia.
Alla morte del Barone il Palazzo con tutte le sue pertinenze venne ereditato dai nipoti Raimondo e Guido, figli di Alberto, e nel 1921 venne venduto al Comune di Reggio, che lottizzò il parco e trasformò il Palazzo in edificio scolastico (attuale Scuola Media Manzoni).
Lo scalone ed alcune sale erano arredate con trofei di caccia ed oggetti africani che Raimondo jr. aveva collezionato durante le sue importanti esplorazioni e che verranno poi donati ai Civici Musei di Reggio dove tuttora si trovano.