I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
PIAZZA MAIO

PIAZZA MAIO

BARANO D'ISCHIA, NAPOLI

594°

POSTO

1

VOTI
Condividi
PIAZZA MAIO
Parlano, le macerie di Casamicciola. E rivelano verità neanche troppo nascoste. Le raccoglie il rapporto del consorzio interuniversitario Reluis, che supporta le attività di gestione tecnica dell’emergenza, in particolare per le valutazioni di danni e di agibilità post-sismica degli edifici. Un dossier che coinvolge l’Università degli studi di Padova e il dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura della Federico II. E su tutte prende corpo la certezza - che conferma quanto anticipato da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile - che "il costruito investito dal sisma è molto vulnerabile perché costituito da edifici realizzati molti anni fa senza criteri specificamente antisismici". Il report fotografico, di cui è in grado di fornire una anticipazione, mostra gli effetti devastanti della scossa in una serie di edifici della zona rossa. Case sventrate e palazzine sbriciolate, qui abitavano gli oltre mille sfollati. "I danni sono molto circoscritti a Casamicciola, in particolare la parte alta che riguarda gli edifici intorno a PIAZZA MAIO e La Rita. Si tratta prevalentemente di edifici in muratura a due o massimo tre piani. Solo qualche edificio ha struttura portante in cemento armato", spiega il professore Andrea Prota, che insegna tecnica delle costruzioni all’Università di Napoli e ha partecipato alla redazione del dossier. Che aggiunge: "Si è trattato di un evento moderato in termini di magnitudo che essendo molto superficiale ha avuto effetti molto rilevanti, seppure concentrati nella zona alta di Casamicciola. La vulnerabilità del costruito è legata all’età delle costruzioni, realizzate in molti casi, ripeto, senza criteri antisismici. Esempi? Tra alcuni immobili in muratura si vede la differenza tra quelli più antichi con pietre di tufo non ben squadrate e giunti di malta irregolari e spessi, rispetto a edifici più recenti con pietre più squadrate e quindi tessitura più regolare. Gli edifici in cemento armato mostrano spesso barre lisce (riconducibili a interventi degli anni ‘70) e staffe trasversali molto distanziate o addirittura assenti". E ancora: "Siamo di fronte ad una situazione tipica italiana - spiega Prota - con manutenzioni mediamente carenti. In più non ci si è posti il problema della vulnerabilità sismica. Magari si è tinteggiata la facciata senza affrontare la questione della capacità strutturale. Un problema italiano: ci vuole uno scatto culturale. Siamo in un Paese sismico: l’unico modo per difendersi è far controllare gli edifici e poi programmare eventuali interventi di rafforzamento"

Scheda completa al 88%
Arricchisci o modifica questa scheda

Esiste già una scheda per questo luogo?
Segnalaci se questa scheda è un duplicato.

I contenuti di questa scheda sono generati dagli utenti e non riflettono un giudizio del FAI sul luogo.
Il FAI non è responsabile dell’eventuale violazione di copyright delle immagini pubblicate.
Contenuti impropri e utilizzi non corretti delle immagini possono essere segnalati a: iluoghidelcuore@fondoambiente.it.
Questo luogo è stato votato anche nel:
Censimento 2022

594° Posto

1 Voti
0

Scopri altri luoghi vicini

592°
3 voti

Costa, area marina, spiaggia

LA SCARRUPPA

BARANO D ISCHIA, NAPOLI

588°
7 voti

Area archeologica

ANTICHE TERME ROMANE DI CAVASCURA

BARANO D ISCHIA, NAPOLI

NC
0 voti

Area naturale

BOSCO DELLA FALANGA

SERRARA FONTANA, NAPOLI

NC
0 voti

Chiesa

CHIESA S. MARIA MONTE VERGINE

SERRARA FONTANA, NAPOLI

Scopri altri luoghi simili

19,001 voti

Area urbana, piazza

VILLAGGIO OPERAIO DI CRESPI D'ADDA

CAPRIATE SAN GERVASIO, BERGAMO

135°
2,083 voti

Area urbana, piazza

VILLA LA VALERA E BORGO

ARESE, MILANO

256°
469 voti

Area urbana, piazza

LA MERIDIANA DI PIAZZA VECCHIA

BERGAMO

262°
457 voti

Area urbana, piazza

PIAZZA VECCHIA

BERGAMO

Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati

PIAZZA MAIO

BARANO D'ISCHIA, NAPOLI

Condividi
PIAZZA MAIO
Parlano, le macerie di Casamicciola. E rivelano verità neanche troppo nascoste. Le raccoglie il rapporto del consorzio interuniversitario Reluis, che supporta le attività di gestione tecnica dell’emergenza, in particolare per le valutazioni di danni e di agibilità post-sismica degli edifici. Un dossier che coinvolge l’Università degli studi di Padova e il dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura della Federico II. E su tutte prende corpo la certezza - che conferma quanto anticipato da Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile - che "il costruito investito dal sisma è molto vulnerabile perché costituito da edifici realizzati molti anni fa senza criteri specificamente antisismici". Il report fotografico, di cui è in grado di fornire una anticipazione, mostra gli effetti devastanti della scossa in una serie di edifici della zona rossa. Case sventrate e palazzine sbriciolate, qui abitavano gli oltre mille sfollati. "I danni sono molto circoscritti a Casamicciola, in particolare la parte alta che riguarda gli edifici intorno a PIAZZA MAIO e La Rita. Si tratta prevalentemente di edifici in muratura a due o massimo tre piani. Solo qualche edificio ha struttura portante in cemento armato", spiega il professore Andrea Prota, che insegna tecnica delle costruzioni all’Università di Napoli e ha partecipato alla redazione del dossier. Che aggiunge: "Si è trattato di un evento moderato in termini di magnitudo che essendo molto superficiale ha avuto effetti molto rilevanti, seppure concentrati nella zona alta di Casamicciola. La vulnerabilità del costruito è legata all’età delle costruzioni, realizzate in molti casi, ripeto, senza criteri antisismici. Esempi? Tra alcuni immobili in muratura si vede la differenza tra quelli più antichi con pietre di tufo non ben squadrate e giunti di malta irregolari e spessi, rispetto a edifici più recenti con pietre più squadrate e quindi tessitura più regolare. Gli edifici in cemento armato mostrano spesso barre lisce (riconducibili a interventi degli anni ‘70) e staffe trasversali molto distanziate o addirittura assenti". E ancora: "Siamo di fronte ad una situazione tipica italiana - spiega Prota - con manutenzioni mediamente carenti. In più non ci si è posti il problema della vulnerabilità sismica. Magari si è tinteggiata la facciata senza affrontare la questione della capacità strutturale. Un problema italiano: ci vuole uno scatto culturale. Siamo in un Paese sismico: l’unico modo per difendersi è far controllare gli edifici e poi programmare eventuali interventi di rafforzamento"
Campagne in corso in questo luogo
Storico campagne in questo luogo
I Luoghi del Cuore
2022
Registrati alla newsletter
Accedi alle informazioni per te più interessanti, a quelle inerenti i luoghi più vicini e gli eventi organizzati
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te
Tutto questo non sarebbe possibile senza di te