Il Parco Regina Margherita di Assisi è localizzato nella parte alta della città, all'estremità est del centro storico. L'area è caratterizzata da una forma triangolare con la base parallela alla Strada Statale 444, (Via Umberto I), e il vertice in direzione nord, verso il Monte Subasio. I lati inclinati sono definiti ad est da un tratto rettilineo delle mura urbiche, e ad ovest dall'alto muro di recinzione dell'adiacente Convitto Nazionale. Il Parco si estende su una superficie di circa 10.000 mq, in gran parte in pendenza, e coperto da un denso bosco di lecci, ad esclusione di due terrazzamenti in prossimità del vertice del triangolo. L'ingresso attualmente avviene dalla parte bassa attraversando la trafficata via Umberto I nel lato in cui questa è priva di marciapiede. Appena entrati possiamo osservare la presenza di un tempietto laico di purificazione protetto da due leoni rampanti sorreggenti lo stemma della Città di Assisi, opera dello scultore Colombo Graziani (1875-1922). Varcato l'ingresso, ci si trova in una zona relativamente in piano dove attualmente sono collocati un chiosco-bar e dei bagni ospitati in strutture spartane dal carattere temporaneo. Da questo luogo si diramano diversi sentieri e scale che risalgono il pendio in più direzioni. Il sentiero più agevole è quello che, in direzione est, conduce all'area del teatro all'aperto, il luogo più rappresentativo del Parco, disegno dell’architetto Alfonso Brizi. E’ in grado di ospitare una varietà di eventi e di manifestazioni artistiche. Quest'area è caratterizzata dall' ampia cavea gradonata, adagiata sul pendio e circondata da un imponente coronamento di lecci che enfatizza ancor di più l'invaso spaziale. La cavea "abbraccia" la zona del palco, una superficie in piano sostenuta dall'alto muro di contenimento che affianca la via Umberto I. In passato questo luogo costituiva sicuramente anche un belvedere verso la parte bassa della città e la valle in direzione sud, ma attualmente la vista, ostacolata dalla presenza delle alte alberature, risulta limitata soltanto all'affaccio sulla strada sottostante. A monte del teatro all'aperto, in direzione del vertice del triangolo, oltrepassato il bosco in pendenza di lecci d'alto fusto, si trovano due radure che coincidono con due aree in piano e per questo particolarmente preziose. In quella più bassa, verso ovest, è presente un laghetto dalla forma organica, in stato di abbandono e ora prosciugato, mentre ad est si trova un'area giochi per bambini che è stata smantellata recentemente vista l’impraticabilità dei giochi stessi. Tra l’area giochi e il laghetto, in due attuali aree libere, sorgevano due ‘’casette’’ di legno, importante luogo di incontro per gli abitanti: queste erano dotate di panchina e tavolo centrale, un comodo luogo di riposo all’ombra per godersi l’ambiente. Salendo ancora, si raggiunge il terrazzamento più alto, un piano orizzontale dalla forma triangolare, dove all'estremità est, è collocato l'antico belvedere. Anche in questo luogo, gli alberi di alto fusto, cresciuti notevolmente impediscono la vista sull'intorno, trasformando l'area del belvedere da un luogo aperto sul paesaggio ad uno chiuso da cui non si riesce più ad instaurare alcuna relazione visiva con la città e il paesaggio intorno. Il progetto dell'Ing. Brizi riprende, enfatizzandoli, i caratteri del giardino pittoresco tipico dell'epoca e ci propone un ambiente controllato dal progetto in ogni sua più piccola parte.
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