Il palazzo Teti costruito nel 1839 come residenza dell'avvocato Filippo Teti, costituisce un classico esempio di architettura locale dei primi dell'Ottocento; successivamente il palazzo fu acquistato dalla Famiglia Mafuccini. Nel 1860 vi alloggiò Giuseppe Garibaldi ed il 2 Novembre vi fu firmata la resa dei borbonici, come attesta una lapide all'esterno del palazzo, che si sviluppa su quattro livelli (pianoterra e tre piani). Per le peculiari caratteristiche architettoniche e per la sua ubicazione, l'intero immobile è sottoposto sia a vincolo archeologico, sia a vincolo architettonico. L'intero complesso immobiliare consta di tre edifici adiacenti, di cui uno padronale e due di servizio e da un giardino. Per anni il palazzo ha versato in totale stato di abbandono: l'ala sinistra era pericolante, il soffitto presentava svariate aperture che hanno rovinato l'affresco presente. Al primo piano sono stati portati via i pavimenti e i rivestimenti in marmo della scala che porta alla torre del palazzo dalla quale Garibaldi teneva il territorio sotto controllo, così come l'altare presente in una delle stanze. Nel corso di quest'anno L'amministrazione comunale grazie anche alle sollecitazioni dei cittadini e di alcune associazioni sta cominciando ad interessarsi alla sua messa in sicurezza e del suo rilancio ma c'è tanto ancora da fare.