Nell’anno 1897 Raffaello Faraggiana acquistando dalla cugina Giulia Morbio in Crespi , Palazzo Morbio, unisce in una sola proprietà i fabbricati, le corti ed i giardini di due fabbricati. Il 18 maggio 1898 l’ing. Guido de Capitani e l’ing. Ulisse Stacchini, su committenza di Raffaello Faraggiana, presentano il progetto di riforma del complesso edilizio, per la regolarizzazione della facciata di via Gaudenzio Ferrari ed il sopralzo del corpo di fabbrica dell’angolo con via dei Gautieri. Il 4 dicembre 1900 il Comune di Novara autorizza le opere edilizie di riforma del Palazzo Faraggiana.
È evidente come i vari corpi di fabbrica sorsero e si trasformarono autonomamente e distintamente, secondo il mutare delle esigenze e dei tempi. Di questi mutamenti si trovano tracce in tutto il complesso edilizio: paramenti in pietrame a spina di pesce e laterizi; muratura con mattoni di pezzatura diversa e diversa cottura; decorazioni e finestrelle, lobate o mistilinee, di probabile periodo tardo barocco. Anche le coperture sono caratterizzate da tipologie di diversa epoca e fattura: volte a botte al piano cantinato, cassettoni al piano terra, volte a padiglione al primo piano. Sempre la primo piano si trova un soffitto a cassettoni, decorato con motivi floreali secondo un modello iconografico diffuso nel XIX sec., rifacentesi a tipi settecenteschi.
La facciata di via Ferrari è interrotta mediante rientranze e sporgenze che, con lo zoccolo e il falso bugnato, tolgono monotonia e la ripartiscono in campiture. Le finestre sono contornate da cornici e sormontate da piccoli aggetti con decorazioni che si differenziano per piano. Lo scalone di accesso al piano nobile è ornato con stucchi, cornici, lesene e capitelli corinzi riprendendo forme e canoni dettati dall’ecclettismo allora diffuso.
Nell’anno 1937, il Comune di Novara acquista da Caterina Faraggiana Ferrandi l’intero complesso edilizio.
Attualmente l’edificio ospita il Museo di Scienze Naturali, la sede della Fondazione Faraggiana ed alcuni uffici comunali.