La necropoli stata oggetto di scavi condotti da Valerio Cianfarani a partire dal 1967 e successivamente da Vincenzo D'Ercole negli anni '80 e '90 del XX secolo. Sono state riportate alla luce circa 600 tombe che coprono un arco temporale che va dell'Età del bronzo all'epoca romana, ma si ipotizza la presenza di circa 20.000 tombe.
L'età del bronzo, XII-X secolo a.C., è il periodo che corrisponde alla prima fase di utilizzo del terreno per il seppellimento, fino al tempo della conquista romana, inizi del II secolo a.C., età in cui l'area tornò ad essere coltivata a scopo agricolo.
Sono state trovate tombe italico-ellenistiche (IV-II secolo a.C.). A queste fasi risalgono i tumuli del diametro dai 4 ai 25 metri, delimitati da circoli di pietre, disposti ai lati della strada lastricata. Nel primo millennio, l'organizzazione della necropoli era "monarchica", con tumuli destinati a nuclei familiari. Nella fase repubblicana successiva (tra V e IV secolo a.C.) si hanno sepolture senza corredo orientate ad occidente e seguite dalle tombe a fossa orientate verso sud dell'Età ellenistica.
La necropoli è ancora utilizzata agli inizi del II secolo a.C., per poi essere abbandonata.