Per Iscritti FAI riduzione del 33% sul biglietto di ingresso al Museo Civico dei Bretti e degli Enotri
DESCRIZIONE
Ubicato nel cinquecentesco Complesso Monumentale di Sant'Agostino, il museo è costituito da una vasta collezione archeologica che abbraccia un ampio arco cronologico: dai resti ossei del Paleolitico superiore (provenienti dalle grotte di Cirella) sino al raffinato vaso (oinophòros) romano-imperiale (III sec. d.C.) proveniente da una tomba cosentina.
Il nucleo più rappresentativo è composto dai corredi della necropoli di Torre del Mordillo, nella Piana di Sibari, relativa a un centro abitativo degli Enotri. Gli Enotri erano un popolo illustre che, a partire dalla media età del bronzo e durante l’età del ferro (1.700-720 a.C.), intrattenne scambi con i Micenei e con i Greci, fino alla colonizzazione greca.
I Brettii, invece, erano una popolazione indigena (nota anche come Bruttii) che si andava espandendo nella terra degli Enotri ai danni delle colonie greche della costa. Pare che essi fossero dei servi-pastori dei Lucani, da cui si separarono in seguito a una ribellione. Dedicatisi dapprima al brigantaggio, successivamente si riunirono in una Confederazione con Cosenza come capitale (circa 356 a.C.).