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LA STORICA FARMACIA DI FABBRICO, DIVINUM OPUS SEDARE DOLOREM

LA STORICA FARMACIA DI FABBRICO, DIVINUM OPUS SEDARE DOLOREM

FABBRICO, REGGIO EMILIA

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LA STORICA FARMACIA DI FABBRICO, DIVINUM OPUS SEDARE DOLOREM
La Farmacia Davolio Marani, sita in pieno centro del paese di Fabbrico, è la farmacia storica del paese. Acquistata dalla Famiglia Davolio Marani nella seconda metà dell'800, è passata attraverso quattro generazioni di farmacisti per arrivare alla gestione attuale del Dott. Francesco. Nei lustri la sede ha affrontato l'evoluzione dei tempi, passando dalla realtà contadina dei primi del '900 alla gloria del primo paese industriale della provincia della metà del '900, per arrivare a un contesto con una grande fabbrica contornata da industria minore e terziario. Questo passaggio ha comportato obbligatorie evoluzioni: da farmacia prettamente erboristica della fine dell'800 a farmacia proto-industriale, ma comunque con elevata attività di preparazione, fino ad arrivare progressivamente all' assetto attuale, comune direi a molte se non a tutte le Farmacie della nostra bella Italia, ormai basate fondamentalmente sul consiglio e gestione del farmaco industriale. Nei primi del '900 la farmacia era costituita da una piccola sala vendita in stile ospedaliero laccato in bianco con un retro adibito a laboratorio. negli anni si sono aggiunte un paio di camere quali magazzini e uffici. Il grande bancone di marmo esistente nel retro per la preparazione immediata di farmaci è stato sostituito da una grande cassettiera a scorrimento per le specialità medicinali. Il pavimento in assito di legno nel 1953 è stato rimpiazzato da un bellissimo mosaico. Nel soffitto della vecchia sede che è stata faticosamente mantenuta intatta ancora gli angioletti in gesso con le ghirlande e la storica scritta "Divinum Opus Sedare Dolorem", sul pavimento in mosaico fra la sala vendita il retro ancora si legge la scritta "Prudenter". Per entrare nel racconto del sito, la farmacia fu rilevata, stando a un volume sulla Farmacia Storica Italiana degli anni 20, da tale Dott. Padaloni, ad opera del Dott. Cesare Davolio Marani, primo farmacista della dinastia nel 1880. Essa fu fin dall' inizio composta da due camere, entrambe di circa 25 mq: una sala di vendita e un retro. La porta di ingresso della sala di vendita verso corso Roma era diversa e probabilmente, come usava al tempo, presentava una vetrina a base quadrata con una porta in legno a vetro acidato. Il pavimento era in assito di legno, sia in sala vendita che nel retro. Delle origini si trovano pochissime tracce: il nome di Cesare su un solo vasetto di sostanza medicinale, si riferisce a Cesare, che ebbe un solo figlio, Francesco. Francesco prese in mano la farmacia e di lui soprattutto resta l'impronta nell'impostazione scientifica e nell’organizzazione. Essendo un modernista, eliminò molte delle tracce del predecessore, per sostituirle con vasellame industriale degli anni venti. Un reagentario esagerato, per quello che poteva essere il paese che, quanto a scelta e numerosità, può ritenersi molto al di sopra delle necessità di un piccolo centro della bassa reggiana. La farmacia era quasi completamente basata sull'allestimento galenico. Francesco completò la boiserie attorno alle stanze utilizzando materiali poveri, legni dolci della campagna, lavorati con l'aiuto di un artigiano di paese. La farmacia fu presa in mano da Giacomo Davolio Marani, figlio di Alfonso, un cugino, verso la fine della seconda guerra mondiale e Giacomo, la trasmette Francesco, attuale titolare, che da bambino ricorda il tavolone di marmo su cui si allestivano le preparazioni al centro del retro del negozio. Colpito il fabbricato antico della Farmacia dal terremoto del 2012, Francesco ha iniziato un programma di recupero per conservare questo pezzo di storia. Ha riverniciato e restaurato le due sale della farmacia antica, ha riportato i vasi del padre dal solaio e ha ricostruito una situazione ambientale piena di atmosfera che assomiglia a quella meravigliosa degli anni Venti.

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La Farmacia Davolio Marani, sita in pieno centro del paese di Fabbrico, è la farmacia storica del paese. Acquistata dalla Famiglia Davolio Marani nella seconda metà dell'800, è passata attraverso quattro generazioni di farmacisti per arrivare alla gestione attuale del Dott. Francesco. Nei lustri la sede ha affrontato l'evoluzione dei tempi, passando dalla realtà contadina dei primi del '900 alla gloria del primo paese industriale della provincia della metà del '900, per arrivare a un contesto con una grande fabbrica contornata da industria minore e terziario. Questo passaggio ha comportato obbligatorie evoluzioni: da farmacia prettamente erboristica della fine dell'800 a farmacia proto-industriale, ma comunque con elevata attività di preparazione, fino ad arrivare progressivamente all' assetto attuale, comune direi a molte se non a tutte le Farmacie della nostra bella Italia, ormai basate fondamentalmente sul consiglio e gestione del farmaco industriale. Nei primi del '900 la farmacia era costituita da una piccola sala vendita in stile ospedaliero laccato in bianco con un retro adibito a laboratorio. negli anni si sono aggiunte un paio di camere quali magazzini e uffici. Il grande bancone di marmo esistente nel retro per la preparazione immediata di farmaci è stato sostituito da una grande cassettiera a scorrimento per le specialità medicinali. Il pavimento in assito di legno nel 1953 è stato rimpiazzato da un bellissimo mosaico. Nel soffitto della vecchia sede che è stata faticosamente mantenuta intatta ancora gli angioletti in gesso con le ghirlande e la storica scritta "Divinum Opus Sedare Dolorem", sul pavimento in mosaico fra la sala vendita il retro ancora si legge la scritta "Prudenter". Per entrare nel racconto del sito, la farmacia fu rilevata, stando a un volume sulla Farmacia Storica Italiana degli anni 20, da tale Dott. Padaloni, ad opera del Dott. Cesare Davolio Marani, primo farmacista della dinastia nel 1880. Essa fu fin dall' inizio composta da due camere, entrambe di circa 25 mq: una sala di vendita e un retro. La porta di ingresso della sala di vendita verso corso Roma era diversa e probabilmente, come usava al tempo, presentava una vetrina a base quadrata con una porta in legno a vetro acidato. Il pavimento era in assito di legno, sia in sala vendita che nel retro. Delle origini si trovano pochissime tracce: il nome di Cesare su un solo vasetto di sostanza medicinale, si riferisce a Cesare, che ebbe un solo figlio, Francesco. Francesco prese in mano la farmacia e di lui soprattutto resta l'impronta nell'impostazione scientifica e nell’organizzazione. Essendo un modernista, eliminò molte delle tracce del predecessore, per sostituirle con vasellame industriale degli anni venti. Un reagentario esagerato, per quello che poteva essere il paese che, quanto a scelta e numerosità, può ritenersi molto al di sopra delle necessità di un piccolo centro della bassa reggiana. La farmacia era quasi completamente basata sull'allestimento galenico. Francesco completò la boiserie attorno alle stanze utilizzando materiali poveri, legni dolci della campagna, lavorati con l'aiuto di un artigiano di paese. La farmacia fu presa in mano da Giacomo Davolio Marani, figlio di Alfonso, un cugino, verso la fine della seconda guerra mondiale e Giacomo, la trasmette Francesco, attuale titolare, che da bambino ricorda il tavolone di marmo su cui si allestivano le preparazioni al centro del retro del negozio. Colpito il fabbricato antico della Farmacia dal terremoto del 2012, Francesco ha iniziato un programma di recupero per conservare questo pezzo di storia. Ha riverniciato e restaurato le due sale della farmacia antica, ha riportato i vasi del padre dal solaio e ha ricostruito una situazione ambientale piena di atmosfera che assomiglia a quella meravigliosa degli anni Venti.
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