Apre l’insieme intensamente mediterraneo di queste terrazze-giardino, disegnate con raffinata semplicità, la profonda balza del prato alto, rettangolare tutta affacciata sul Golfo di Napoli, su cui aprono le grandi portefinestre della casa e dove stagionali, pelargoni, malvarose illuminano il parapetto di bosso intagliato
Divertenti, inusuali, sempre differenti, molto fioriti, profumati, hanno tutti una gioiosa anima d’isolana mediterraneità che li caratterizza. Per nulla complicati se si individuano le esposizioni giuste e le essenze adatte a venti di mare, sole e salmastro il gioco è fatto
Amico carissimo e generoso il prof. Giancarlo Alisio mi ha fatto scoprire, a Napoli, alte sulla collina di Posillipo, le balze fiorite di un giardino scavato nel tufo e affacciato sul panorama del golfo, disegnato da Pietro Porcinai, agli inizi degli anni’50, per la famiglia dell’attuale proprietaria.
Realizzato su diversi livelli ritmati da logge, padiglioni, scalini, balze e viali, il giardino tutto svolto intorno alla casa, oltre un cancello confuso di rampicanti, arriva alla prima terrazza con una veloce discesa ad esse, esposta a Nord, lungo fra lecci, pini marittimi, sponde d’alloro, maonie, nandine e bordure basse di Ruscus hypoglossum.
Di fronte l’ingresso della villa, un prato di convallaria orlato di clorofito, fucsie e felci in vaseria di cotto napoletana, due esemplari di Camellia japonica con fioriture invernali l’una rosa intenso l’altra bianco candido e nella mezzombra si arrotondano le margherite gialle delle ligularie e i capolini corallo di Clivia miniata.
Lungo il fianco sinistro dell’abitazione, un passaggio con ordinate bordure di bosso e bossi in vaso scolpiti a sfere, ricorrenti in tutto il paesaggio, scende alla quadratura di una loggia in tela affacciata sull’azzurro, ideale per impigrire con un libro.
A destra l’allungo della terrazza in cotto, con comodi arredi in midollino, legno, ferro battuto, collega il lato nord con l’assolata prateria a sud, legando il paesaggio circostante alla centralità della casa completamente ricoperta da una rigogliosa Ampelopsis che d’autunno la tinge di rosso, sottolineando l’intensa continuità tra villa e giardino e viceversa.
Dalla balza a prato aperta sul golfo e su cui affacciano le grandi vetrate, emerge la delicatezza ricadente di uno Schinus molle, l’albero del falso pepe, affiancato dall’altrettanto esile scultura di un fenicottero. Pelargoni profumati, malvarose, gerani, rose, ibridi di tea e inglesi fanno bordo mentre tra steli di papiro un’antica fontana di marmo con delfino zampilla lieve contro l’orizzonte.
Di nuovo a sinistra, pochi scalini fra la terrazza e il prato, il giardino scende attraverso la roccia e il terrapieno ad anfiteatro con rose ‘Iceberg’ e ‘Gertrude Jekyll’, Bougainvillea glabra ‘Sanderiana’, glabra, gelsomini e Trachelospermum, che si allungano a fiorire anche loggia e terrazza soprastanti, e una sezione di officinali rosmarino prostrato, basilico, lemon grass, menta, timo e salvia. La discesa sbuca in una nuova terrazza, più bassa sul mare, con collezioni di Cycas arrotondate intorno ad una veranda. Un’apertura apre su una deliziosa viottola sporta sul panorama che, a destra, risale verso la casa tra siepi di Polygala myrtifolia, lavande, Lantana sellowiana, e un magnifico Cestrum nocturnum che nelle sere d’estate diffonde il suo irresistibile profumo.
Ritornati al prato soprastante, la geometria di un roseto precede l’ampiezza di un pergolato di Rosa banksia ‘Alba’, posto a fianco della villa, copertura allo spazio destinato ai pranzi all’aperto. L’ombra fresca di questa “stanza” è ornata da un’antica vasca a fontana in marmo, arredi in cotto e ferro battuto, una divertente collezione di cani in terracotta e porcellana, piramidi di bosso in conca e grandi vasi di Cymbidium, orchidee epifite, in varie tonalità.