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Alpette anticamente era chiamata "terra dei mastri ramai" in ogni via del paese si sentiva il tintinnio dei martelli che prima modellavano i manufatti e poi li abbellivano con la martellatura, ma per capire perchè in Alpette e nella Valle dell'Orco e Soana era famoso questo mestiere, bisogna ricordare che vi erano cinque miniere di rame, che il rame era portato nelle varie fucine della zona e dopo la fusione, sotto il maglio a testa d'asino, veniva data la prima sagomatura.
L'Ecomuseo del Rame nasce nel 2004, su iniziativa del Comune, con il contributo della Provincia di Torino, per ricordare il lavoro umile e pregiato che i mastri ramai eseguivano nei tempi passati. Insieme al laboratorio del rame, il museo rappresenta un momento di incontro per capire il valore di questo lavoro. L'Ecomuseo del Rame di Alpette fa parte del circuito degli Ecomusei della Provincia di Torino ed è certificato Herity. E aderisce "progetto Cultura Materiale" , avviato dalla Provincia di Torino nel 1995, volto alla creazione di una rete ecomuseale che fa cardine sul riconoscimento identitario di una comunità con il proprio territorio.
I pezzi esposti sono 800, suddivisi in 4 gruppi: -oggetti in rame risalenti alla fine del 1800 utilizzati sia per uso domestico che per la lavorazione del latte; -attrezzatura per la lavorazione del rame; -oggetti per il lavoro contadino -laboratorio della scuola del rame con attrezzatura originale per la lavorazione del rame, con dimostrazione pratica
L'ecomuseo, posto in un fabbricato originariamente ad uso di officina, fu allestito allo scopo espositivo ma anche come laboratorio-scuola. Un tentativo di rilanciare un mestiere quello del ramaio o magnin, che andava scomparendo ma che nella storia del paese rappresentava una parte importante sia sociale che economica. Le illustrazioni, le foto del fine ottocento primi del novecento, ci mostrano infatti gli alpettesi impegnati a lavorare il rame estratto dalle miniere presenti nei territori vicini. Con l'avvento dell'industrializzazione e la nascita delle prime boite e fabbriche automobilistiche, gli abili ramai alpettesi furono reclutati in massa, scesero a Torino nel ruolo di battilastra per produrre le prime automobili. Le foto dell'epoca ora riprodotte, sono collocate nella seconda ala dell'ecomuseo a supporto della ricostruzione di un angolo dell'epoca che fu.