Il Convitto Nazionale Mario Cutelli fu edificato lungo una delle arterie che attraversa da est a ovest la città antica; uno degli assi portanti della ricostruzione voluta nel XVIII secolo come via rappresentativa della città. Voluto dal conte Mario Cutelli, giureconsulto attivo nella prima metà del Seicento, che aveva preposto un lascito finalizzato alla costruzione di un collegio per giovani nobili, una classe dirigente nobile e virtuosa, ma soprattutto laica, destinata al governo del Paese. Benché il testamento del conte risalisse al 1654, il collegio fu ultimato solo nel 1779 per mano degli architetti Giovan Battista Vaccarini (allievo del Vanvitelli) e Francesco Battaglia e per questo rappresenta dal punto vista architettonico uno dei più bei esempi del Settecento a Catania. L’edificio si struttura su due piani: una volta superato l’ingresso si entra nell’ampia corte centrale, a pianta circolare, contornata da sedici pilastri cruciformi che reggono altrettanti archi a tutto sesto.