La Chiesetta di San Francesco di Paola al Borgo venne eretta nell’ultima decade dell’Ottocento all’interno del Borgo Umbertino, area della città risalente al XIX secolo dove si trovava la Neapolis magna greca. Fu commissionata da Angelo Cecinato – un patrizio locale - come cappella privata all’interno del suo palazzo di via Cavour, in memoria di una grazia ricevuta dal Santo. Uno dei rari esempi di neogotico nel sud Italia, la cappella fu resa pubblica e aperta al culto dall’Arcivescovo nel 1899, dietro espressa richiesta del proprietario. L’architettura presenta inoltre particolari influssi della religione musulmana, come si può vedere dalla facciata in stile arabesco e dal portoncino un tempo verde, colore sacro dell’Islam. La struttura è costituita da due cuspidi laterali, in funzione di torri o campanili, ed un rosone centrale ormai privo della croce. Originariamente, sulla facciata del tempietto, vi erano tre statue di Santi di cui oggi non è rimasta alcuna traccia, stessa sorte riservata alle statue di San Francesco da Paola e di altri 4 beati, posti in piccole nicchie sull’altare interno. Attualmente si accede alla struttura da un ingresso laterale che funge da sacrestia, in cui è visibile una acquasantiera marmorea e una piccola grata. Sono ancora ancora visibili ricchissime decorazioni che adornano l’altare. Il tempietto, ancora oggi appartenete agli eredi della famiglia Cecinato, è stato abbandonato per decenni, fino alla sua riapertura nel 2015 in occasione della Festa del Santo. Ad oggi il comitato promotore della raccolta firme si occupa di aprirlo periodicamente al pubblico e di curarne la manutenzione. La chiesa è meta di pellegrinaggio dei devoti del santo calabrese e soprattutto è nota in quanto offre ospitalità per la pausa della processione dei Sacri misteri durante la Settimana santa. I cittadini vogliono porre l’attenzione sul bene per salvarlo dal degrado in cui versa e per farlo conoscere ad un pubblico più vasto, valorizzando questo tipo di architettura così inusuale per la regione pugliese.