Il complesso di Santa Maria la Vetere (o della Provvidenza) rappresenta, dal punto di vista storico e archeologico, uno dei siti più significativi presenti nel territorio di Militello in Val di Catania, testimone di un passato legato alle origini medievali della città. L'edificio attuale, composto dalla sola navata destra e parte del prospetto, rappresenta in realtà l'antica chiesa di Santa Maria della Stella, parzialmente distrutta dal terremoto del 1693, diversamente denominata per distinguerla dall'omonima parrocchia, oggi santuario, ricostruita dal 1722 in diverso luogo. L'origine della chiesa di S. Maria risale al tempo della conquista normanna della Sicilia e va inquadrata nell'ambito della politica religiosa di latinizzazione della Sicilia musulmana promossa dal Conte Ruggero I Altavilla. La località, infatti, è attestata per la prima volta in un diploma di re Ruggero II Altavilla del 1117 col quale, in seguito alla morte del sacerdote Alfio da Messina, è designato rettore della chiesa Bertrando da Noto. Gli scavi archeologici del 1986 e del 2009 hanno accertato che la parte più antica dell'edificio di culto poggia su un complesso rupestre riconducibile, insieme con la vicina cappella dello Spirito Santo, ad una fase abitativa tardo antica su cui si sarebbe sovrapposta una fase edilizia di età normanna. A questa prima fase edilizia sono da riferire alcune strutture murarie, un frammento di affresco in stile bizantino ed alcuni interessanti elementi architettonici (frammenti di cornici, due capitelli). Ad essa, inoltre, si riferisce la torre posta a Nord - Est dell'abside che, nella sua configurazione complessiva, evoca iconograficamente modelli assai diffusi nell'architettura dell'Italia meridionale di XI – XII secolo, richiamando nella planimetria e nella tecnica muraria il modello normanno del donjon francese e inglese. La chiesa di S. Maria, essendo collegata all'ambiente del castello e della corte, fu anche parrocchia dei signori della terra, rappresentati dalle varie famiglie feudali succedutesi a Militello nel corso dei secoli: i Camerana (XIII-XIV sec.), i Barresi (XIV-XVI sec.), i Branciforti (XVI – XVIII sec.). Nel 1248 la chiesa di Santa Maria appare menzionata in un diploma di concessione di Federico II di Svevia concernente i beni appartenenti all'abitato e al castello di Militello, allora in Val di Noto. Le fonti documentarie relative ai secoli XIV e XV testimonierebbero una serie di trasformazioni architettoniche promosse dai membri della famiglia Barresi stabilitasi a Militello nel 1308, tra cui l'ingrandimento della fabbrica sotto Blasco II Barresi, con la costruzione del campanile nel 1448, e l'ampliamento in tre navate, con la costruzione del portico di tramontana e del portale nel 1506, sotto Giambattista Barresi. In questo contesto di fioritura artistica è da collocare, nel 1486, la commissione da parte di Antonio Piero Barresi all'artista fiorentino Andrea della Robbia di una grandiosa pala d'altare in ceramica invetriata raffigurante la Natività di Gesù (attualmente collocata nell'odierno santuario di santa Maria della Stella). All'interno della chiesa, ridotta ad una sola navata dal terribile terremoto del 1693, si può ammirare il decoratissimo altare della Natività (XVII secolo), che ostenta i suoi ricami nelle colonne, nel frontone e nel paliotto della mensa. In un altro altare invece, un frammento marmoreo che raffigura l'Annunciazione, si fa risalire al XV secolo. Di impianto quattrocentesco è infine la Cappelletta quadrangolare, adibita a sagrestia, dietro l'altare maggiore, con volta a costoloni. Il portale, protetto da un portico sostenuto da due leoni stilofori, rimane il capolavoro-simbolo di questa chiesa. Al centro della composizione, nella lunetta, spicca la Madonna con il Bambino, adorata da due angeli e sormontata da una stella. Negli stipiti una schiera di profeti e sibille, e nella cuspide l'Incoronazione della Vergine. L'opera è stata variamente attribuita ad un lavoro