L'antica Abbazia di Santa Cecilia della Croara è un gioiello incastonato nel Parco dei Gessi e Calanchi dell'Abbadessa, da cui si scorge uno splendido panorama sulla città di Bologna, oltre che sui vigneti ed uliveti sottostanti. Soffitti a cassettoni, affreschi di epoca rinascimentale, e opere d'arte risalenti a diverse epoche sono testimoni silenziosi di una storia millenaria e dei progetti più recenti volti a varie attività per i giovani, per un cammino di fraternità, discernimento vocazionale e accompagnamento nella vita spirituale. La presenza di mattoni manubriati di origine etrusca, il ritrovamento di alcuni frammenti pavimentali in cotto a lisca di pesce e a piastrelle esagonali del periodo romano ed il pozzo al centro del chiostro testimoniano che intorno all'VIII sec. a.C. su questa collina sorgesse un'abitazione. Il primo documento ufficiale che attesta l'esistenza di un monastero è datato 1095. La Chiesa abbaziale venne consacrata nel 1139 dal vescovo Enrico I, con i monaci Vallombrosani che reggevano l'Abbazia. L'influenza dell'Abbazia crebbe subito ma nel XIV sec. iniziò il periodo di decadenza monastica. Nel 1487 l'abbazia passò ai Canonici regolari del SS. Salvatore che vi si stabilirono fino alle soppressioni napoleoniche, per poi ritornarvi nel XIX sec. Il complesso attuale presenta inalterato l'insediamento monastico lasciato dai Vallombrosani: un tipico monastero a un chiostro con la chiesa orientata e il grande corridoio con le celle al primo piano, le sale comuni, tra cui la sala capitolare e il refettorio, e nel seminterrato cantine, laboratori, e stalla. Vanno ascritti al periodo canonicale i fregi in terracotta del cornicione e gli orologi solari (XVI-XVII sec.).La chiesa, in origine romanica e aderente al chiostro, fu rimaneggiata nei secoli. In uno schizzo del Danti del 1578 appariva munita di un porticato, con affaccio sull'antica strada, per l'accoglienza dei pellegrini. L'apertura del Chiostro è datata 1751, come attesta la data nell'antico portale di legno, mentre gli affreschi all'interno del salone, probabilmente adibito a refettorio, sono risalenti al XVII- XIX sec. La chiesa venne poi abbattuta nel 1847 per ricostruire l'attuale negli anni 1872-73 su progetto di Carlo Brighenti, in stile barocco classico bolognese, mentre il campanile, costruito nel 1851, ospita eccezionalmente 5 campane, e fu disegnato dal figlio Giuseppe Brighenti. All'interno della chiesa vi è una pregevole Via Crucis in cotto risalente del XVII secolo, due dipinti del Mastelletta, un dipinto della scuola di Guido Reni, una pala attribuita ad Annibale Carracci ed un frammento di affresco del XV sec., raffigurante Madonna col Bambino, risalente alla precedente chiesa. Nella sacrestia è conservata una statua in cotto del XV secolo rappresentante Santa Cecilia. Nel 2005 l'Abbazia di Santa Cecilia della Croara, è stata dichiarata Patrimonio UNESCO Monumento testimone di una cultura di Pace. Nel 2007 è iniziata un'opera di restauro e riqualificazione mirata al ripristino dell'originaria struttura conventuale. Dal novembre 2021 l'Abbazia ospita il progetto La via di Emmaus.
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis