In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
La chiesa campestre di Sant'Antonio Abate ad Introdacqua è sita su un poggio che domina l'omonima valle, in amena posizione a m. 739 s.l.m. in un contesto naturalistico incontaminato dove lo sguardo spazia su un paesaggio di incomparabile bellezza che abbraccia la conca di Sulmona, il lontano Eremo di Celestino V, il Morrone, la Maiella e immensi boschi che fanno da corona a questo stupendo luogo montano. E' un luogo solitamente chiuso che sarà aperto in esclusiva per le Giornate FAI.
Fu costruita nel 1518, sul sito di un precedente eremo da un Abate Marco cassinese in onore del Santo (come si legge sull'architrave dell'ingresso all'Eremo, trasformato poi in cimitero, dismesso nei primi anni del secolo scorso) ma anche per volere dei cittadini che ne chiedevano la protezione, impressionati dal diffondersi dell'Herpes Zoster o Fuoco di Sant'Antonio di cui questo Santo era ritenuto il protettore, desiderosa pure che a guardia della Valle e nel suo tratto più pericoloso, vi fosse un Santo. Gli Introdacquesi hanno tutt'ora una grande venerazione per Sant'Antonio Abate, al quale viene dedicata la festa dei Fuochi il 17 gennaio.
La chiesa che presenta un impianto architettonico semplice e austero mostra una facciata rialzata da un'imponente scalinata. Due ampie finestre quadrate alleggeriscono la muraglia di base. Una nicchia centrale ospita la statua di Sant'Antonio. Sul lato destro sono ancora riscontrabili gli ambienti e le pareti dell'antico cimitero, con arcate e resti di tombe comuni e di personaggi illustri. L'interno si presenta con un'unica grande navata. Vi si ammirano un ciclo di affreschi di notevole pregio, del XV-XVI secolo di autore ignoto, recentemente restaurati, di cui alcuni con scene di vita del Santo, un monaco che testimonia la presenza dei benedettini nel luogo e dietro l'altare, un affresco del XIV-XV secolo di Madonna con bambino tra due Santi. Sulla parete di fondo si staglia il grande altare barocco ornato da colonne tortili percorse da rami fogliati.
In esclusiva per le Giornate FAI di Primavera la Delegazione di Sulmona aprirà la chiesa campestre di Sant'Antonio Abate, un luogo ameno e suggestivo, solitamente chiuso. La passeggiata naturalistica, adatta a tutti, partirà dal centro storico e percorrendo una stradina in salita raggiungeremo un sentiero nel bosco di pini e querce che ci condurrà alla chiesa, dove scopriremo con meraviglia, che all'interno di questa costruzione austera si ammira uno splendido ciclo di pregevoli affreschi del XV-XVI secolo (recentemente restaurati), raffiguranti scene di vita del Santo e altre figure sacre tra cui un monaco benedettino, probabilmente S. Benedetto che dimostra la presenza dei benedettini nella zona e una Madonna con bambino e Santi del XIV secolo. La chiesa presenta anche un maestoso altare barocco contornato da colonnine tortili e fogliate. Sul lato destro della chiesa, un arco in pietra e resti di colonne e lapidi ricordano l'antico cimitero dismesso nel 1912.
Volontari FAI, Enrico Di Benedetto, Fabrizio Di Due, Lio Di Benedetto.