La Chiesa di Sant’Agostino si trova a Avigliana, nei pressi dell’attuale presidio ospedaliero cittadino. Si erge sul ciglio del Monte Piocchetto, una collina morenica proprio sopra all’attuale asse principale del paese, corso Laghi.
Sul pendio del Monte Piocchetto, a collegamento tra la Chiesa e il centro città ci si può immergere in un ricco bosco di antichi tigli, che attraverso molteplici sentieri offriva e offre tuttora occasione di frescura in pieno centro città. Si tratta di un parco curato in particolare durante il periodo di presenza dei Gesuiti (presenti col loro Noviziato dal fine ‘800 all’inizio degli anni ‘70). Il parco rappresenta una testimonianza della rigogliosa e prolifica vegetazione delle colline aviglianesi e del sistema naturale della bassa Valsusa.
Questo contesto di quiete e di memoria, storica e ambientale, rende il luogo ideale per la sosta e per il raccoglimento. Data inoltre la frequentazione dell’area a scopo sanitario e di cura, dovuta alla presenza dell’ospedale di cui il complesso fa parte, Sant’Agostino e il suo bosco offrono un’occasione unica per la riflessione e la ricerca di un benessere a tutto tondo. La Chiesa, non essendo più luogo di celebrazione di messa, sarà valorizzata come luogo multiculturale e multiconfessionale, accogliente della diversità e dello scambio, dell’arte e musica contemporanea, e per occasioni di riflessione condivisa, anche inerente alla salute intesa in senso lato (salute materiale, psichica, spirituale).
La Chiesa di Sant’Agostino fu eretta intorno al 1470 in qualità di convento agostiniano sulla preesistente Chiesa della Misericordia. In epoca napoleonica il complesso fu soppresso e acquistato all’asta dal governo francese, ma verso il 1880 la marchesa Clementina Briancon di San Tommaso contribuì all'acquisizione del bene da parte dei Padri Gesuiti perché ne ristabilissero le funzioni religiose. Il territorio di Avigliana era in quegli anni in piena espansione industriale e demografica dovuta all’insediamento di nuove fabbriche e il convento svolgeva un’importante funzione per la nuova comunità.
Negli anni ‘70 del ‘900 i Gesuiti lasciano Avigliana e il complesso viene acquistato dal Comune. In poco tempo, passa in gestione al polo ospedaliero, anni nei quali smette di essere fruibile e convertito a un uso di deposito, mentre la restante struttura viene adibita prima ad ospedale ed attualmente a vari ambulatori clinici.
Oggi il luogo è stato ripulito e sanificato, con sistema di prevenzione dell’ingresso di volatili. Manca tuttavia allacciamento al sistema di riscaldamento e di illuminazione. Al suo interno la chiesa presenta ancora parte degli ornamenti originali, come il pulpito in legno di noce, una completa via crucis policroma di gesso, l'affresco del Beato Cherubino nella cupola centrale indenne da infiltrazioni ed il bel dipinto di Rodolfo Morgari del 1892, il tutto da restaurare. Il “pezzo” più pregevole è tuttavia il coro ligneo del ‘500 ora posto disunito ed
abbandonato nella chiesa Madonna delle Grazie di proprietà comunale, ivi giunto in quanto
“nascosto” ai francesi giunti ad inizio ‘800 con Napoleone.
L’accesso alla chiesa continua a essere limitato, ma con previsione di riapertura. Se poi dal pronao ci si incammina lungo l'antico sentiero acciotolato pedonale e ci si immerge nel bosco a breve si raggiungono l’edificio delle Poste, l’istituto Galileo Galilei, via dei Brut, i commerci di corso Laghi, il parco giochi e l’arena della Posta e, recentemente, il nuovo parco urbano “L’Alveare Verde”. E se al contrario si volesse prendere un momento di quiete da tutti questi luoghi di incontro e socialità, basterà dirigersi verso il sentiero che attraverso il bosco conduce alla Chiesa di Sant’Agostino sul Monte Piocchetto, per una esperienza completamente urbana di serenità, contemplazione e raccoglimento, luce naturale e suoni degli alberi, giungendo infine in un logo di culto e di cura storico della città.