Giornate FAI di Primavera
Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024
CAPPELLA DI SAN FERREOLO

CAPPELLA DI SAN FERREOLO

GROSSO, TORINO

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CAPPELLA DI SAN FERREOLO
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In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

La cappella di San Ferreolo è una piccola cappella sita nel paese di Grosso, a circa 20km da Ciriè. Si tratta di una cappella chiesa romanica, di origine Benedettina dei primi decenni dell'anno mille, eretta probabilmente sotto l'episcopato di Landolfo, vescovo di Torino dal 1011 al 1035. Viene citata per la prima volta in un documento del 1386 come dipendente della Pieve di Liramo (Ciriè), successivamente compare legata alla parrocchia di Grosso e dedicata a San Ferreolo di Besançon (nato nel II secolo e morto nel III secolo).

La cappella viene dedicata a San Ferreolo di Besançon, che secondo la tradizione risalente a San Gregorio di Tours, fu prete e Martire Cristiano, considerato il fondatore della chiesa di Besançon ed il primo evangelizzatore della Franca Contea insieme al fratello diacono San Ferruccio. La cappella è edificata mantenendo l'orientamento levante/ponente per rispettare la cronologia simbolica della luce. La muratura esterna presenta ciottoli di fiume a lisca di pesce, mentre l'abside presenta tre strette feritoie a doppia strombatura, per avere un minimo di luce e la massima protezione. L'intero perimetro è percorso da una cornice di archetti pensili ingentiliti da mattoni pieni, particolare motivo decorativo.

Gli affreschi interni, riscoperti nei primi anni '60 ad opera del pittore e restauratore Cesare Perfetti, rappresentano l'Allegoria delle Virtù e dei Vizi Capitali a simboleggiare l'eterna guerra tra il bene ed il male. Le Virtù sono rappresentate da giovani dame incoronate (simbolo della loro purezza), indossano vesti d'epoca e sono cinte in vita dal cilicio (segno di penitenza); i Vizi sono raffigurati da donne sul dorso di animali e dirette verso l'inferno. A fianco troviamo altri due affreschi raffiguranti la Madonna del latte e San Bernardino da Siena. Nel catino absidale troviamo raffigurata la Maiestas Domini (Maestà del Signore): il Cristo è seduto su un cuscino di foggia orientale che rispecchia l'iconografia bizantina del Pantocrator (rarissimo nella catena delle Alpi occidentali). La sua destra è benedicente e nella sinistra regge il Libro delle Sacre Scritture aperto sul capitolo di Giovanni: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". Alla sua destra si trova Maria, con l'aquila e il leone, simboli degli evangelisti Giovanni e Marco; alla sua sinistra, invece, San Giovanni Battista, con il toro e l'angelo, simboli degli evangelisti Luca e Matteo. Nel registro inferiore sono rappresentati i 12 Apostoli.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

La cappella è solitamente chiusa al pubblico: le giornate FAI di Primavera sono un'occasione unica per ammirare da vicino gli affreschi medievali

Testo scritto da Gruppo FAI Ciriè e Valli di Lanzo

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