Percorrendo la via Angioina a Gaeta, una strada stretta e quasi ferma nel tempo, fortemente evocativa di memorie medievali ed ottocentesche, si incontra la chiesa di S. Giuda Taddeo. La costruzione, di contenute dimensioni, nonostante il suo attuale stato di precaria conservazione, si distingue ancora per la ricca ed elaborata decorazione architettonica ispirata allo stile gotico. Il volume della chiesa, in posizione dominante, è anche ben visibile nel panorama complessivo della città di Gaeta osservata dal golfo antistante. La costruzione è il frutto di una trasformazione, realizzata tra il 1855 e il 1856, della più antica chiesa di S. Onofrio e della canonica annessa, la cui proprietà da parte dell’Istituto gaetano di assistenza e beneficenza della SS. Annunziata, è documentata fin dal 1489. Lo stile neogotico dell’edificio è da mettersi in relazione con il restauro, iniziato nel 1850, del vicino grande tempio di S. Francesco d’Assisi, realizzato dal Capitano del Genio militare borbonico Giacomo Guarinelli (autore anche della piccola chiesa di S.Giuda Taddeo), per volere del re Ferdinando II di Borbone. Il gusto neogotico proprio in quegli anni, conosce in Europa un particolare sviluppo ed una speciale vitalità, diffondendosi anche in tutto il Regno delle Due Sicilie. Il piccolo ed elegante edificio, in disuso da molti anni, adibito in periodi passati anche a deposito di materiali, è oggi a grave rischio di crolli per la fatiscenza delle strutture o, peggio, di trasformazioni che potrebbero snaturarne totalmente l’identità di significativa testimonianza di uno stile architettonico e di un’epoca storica di grande importanza per la città di Gaeta e per tutta l’Europa. Sarebbe perciò necessario ed urgente un accurato restauro in grado di restituire tutto il proprio valore a questo monumento che riveste anche un particolare ruolo urbanistico.