Una fortezza per dominare la città fin dalla sua costruzione nel XII secolo, il castello ha sovrastato, con la sua prominente presenza, il centro abitato di Feltre. Anche visivamente, comunicava il dominio del potere superiore del vescovo conte rispetto alla comunità. E’ un edificio che ha legato indissolubilmente le sue sorti alla storia dei feltrini. E’ stato a lungo rifugio sicuro per il vescovo di Feltre e poi per i signori Da Camino, capitani di Treviso, Belluno e Feltre. All’epoca delle signorie del XIV secolo ha ospitato le guarnigioni militari di lontani padroni, che dominarono la città grazie a capitani militari: Scaligeri, Asburgo, Carraresi, Ungheresi. Anche con la Serenissima è stato per lunghi periodi un fortilizio inaccessibile e minaccioso. Solo agli inizi del Cinquecento, dopo l’incendio del 1510, per alcuni anni la comunità si riappropriò del castello: il grande salone al primo piano del palazzo fu sede del Consiglio della Comunità. Fu così che la vecchia fortezza fu resa più luminosa e abbellita con pregevoli affreschi dei migliori artisti della vallata feltrina. Anche dopo la fine degli usi militari, il Campanon ha continuato a scandire i ritmi della vita civile, con i suoi rintocchi udibili a chilometri di distanza, mentre l'orologio sulla torre regolava i tempi dei commerci e delle attività economiche. Oggi, nel XXI secolo, Feltre è pronta a rientrare definitivamente nelle vecchie stanze del Consiglio Comunale, come fecero i nostri antenati cinque secoli fa.
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