I Luoghi del Cuore
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ISOLA DI ROVIGLIANO PETRA HERCULIS

ISOLA DI ROVIGLIANO PETRA HERCULIS

CASTELLAMMARE DI STABIA, NAPOLI

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ISOLA DI ROVIGLIANO PETRA HERCULIS
Le prime notizie documentate che rilevano, sull'isolotto di Rovigliano, l'esistenza di un tempio dedicato ad Ercole risalgono a Plinio il Vecchio. Lo scoglio, denominato Petra Erculis in onore del Dio Ercole, in epoca medievale divenne Insula Rubelliana dalnome della popolazione isolana e solo in seguito divenne Rovigliano. Durante il V secolo d.C. s'insediarono i Benedettini. Il monastero di S. Michele Arcangelo di Rovigliano fu, nel 1220, autorizzato da Papa Onofrio III ad adottare la Regola Forense; i monaci videro la decadenza del monastero nel XIV secolo in concomitanza all'istituzione della Commenda. Dalla visita pastorale del Vescovo di Nola, nel 1625, la cappella annessa al monastero risultava diruta. A seguito dell'espansione turca e conseguentemente dell'esigenza difensiva, sull'isolotto fu edificata una Torre fortificata, alta circa venti metri, che sfruttò la struttura della distrutta badia. Nel settecento Carlo III di Borbone ristrutturò la fortezza con il precipuo scopo difensivo del suo Regno dalle invasioni barbariche. Dopo l'unità d'Italia, cessando l'esigenza difensiva, la torre fu venduta a privati e nel 1925 fu dichiarata Monumento Nazionale.

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Le prime notizie documentate che rilevano, sull'isolotto di Rovigliano, l'esistenza di un tempio dedicato ad Ercole risalgono a Plinio il Vecchio. Lo scoglio, denominato Petra Erculis in onore del Dio Ercole, in epoca medievale divenne Insula Rubelliana dalnome della popolazione isolana e solo in seguito divenne Rovigliano. Durante il V secolo d.C. s'insediarono i Benedettini. Il monastero di S. Michele Arcangelo di Rovigliano fu, nel 1220, autorizzato da Papa Onofrio III ad adottare la Regola Forense; i monaci videro la decadenza del monastero nel XIV secolo in concomitanza all'istituzione della Commenda. Dalla visita pastorale del Vescovo di Nola, nel 1625, la cappella annessa al monastero risultava diruta. A seguito dell'espansione turca e conseguentemente dell'esigenza difensiva, sull'isolotto fu edificata una Torre fortificata, alta circa venti metri, che sfruttò la struttura della distrutta badia. Nel settecento Carlo III di Borbone ristrutturò la fortezza con il precipuo scopo difensivo del suo Regno dalle invasioni barbariche. Dopo l'unità d'Italia, cessando l'esigenza difensiva, la torre fu venduta a privati e nel 1925 fu dichiarata Monumento Nazionale.
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