Giornate FAI di Primavera

Sabato 23 e domenica 24 marzo 2024

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Il nucleo medievale di Cassano si estende lungo un promontorio affacciato sull'Adda e sul canale Muzza che, ai piedi del castello, si dirama dal fiume. La Muzza è il canale più antico d'Europa, scavato nel 1220 per irrigare il Lodigiano con una rete di rogge. Sempre dall'Adda si stacca il Retorto grazie ad una diga progettata all'inizio del XX secolo. Il canale irriga un lembo di territorio tra i fiumi Adda e Serio tramite le rogge Cremasca e Pandina. Dagli spalti del castello si gode ancora di quel paesaggio irriguo che nei secoli XIV e XV fece del Ducato di Milano una potenza in Europa.

Il primo nucleo del castello si deve all'importanza strategica del valico sull'Adda, confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia. Documentato dall'877, assunse la forma attuale con Ottone Visconti che fece chiudere i tre lati nel 1294. Ulteriori lavori si devono a Giovanni e Bernabò. Nel 1446 il castello fu espugnato dai Veneziani, ma già nel 1454, con la pace di Lodi, il confine fu confermato lungo l'Adda. L'importanza strategica indusse Francesco Sforza ad incaricare Bartolomeo Gadio di rafforzare la struttura verso il fiume.

L'esterno del Castello risale al ‘400, la facciata sul fiume, commissionata da Francesco Sforza, è un capolavoro di ingegneria militare: un bastione alto 35 metri con un doppio muro munito di contrafforti ideato da Gadio. Il cortile trecentesco presenta portici gotici con arco acuto. Anche le sale dell'ala orientale sono trecentesche. Di estremo interesse sono i loro affreschi, che presentano due tipologie: sia motivi geometrici con ricca varietà di forme e di colori, talvolta marmorizzati, sia stemmi della famiglia Visconti, interessanti anche sotto un profilo storico, in quanto permettono di ricostruirne la storia.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Percorreremo un itinerario urbano, che rivela il Centro Storico di Cassano come un vero e proprio Museo diffuso. Presenteremo il Castello Visconteo, trecentesco, poi integrato con parti quattrocentesche. Ne analizzeremo l'esterno ed il cortile interno con i suoi affreschi, che presentano sia finalità decorativa con motivi geometrici, sia finalità celebrativa con la rappresentazione degli stemmi della famiglia Visconti. Quindi ci dirigeremo al seicentesco Oratorio di San Dionigi, decorato con un ciclo di affreschi ispirati alla vita del Santo; di particolare rilievo quelli del Fiamminghino. Poi la settecentesca Casa Berva, che mostra rari affreschi a soggetto ornitologico, segno della cultura illuminista del tempo, interessata alla natura e curiosa rispetto le nuove specie portate dalle terre lontane che venivano esplorate. Unitamente all'interesse scientifico oggettivo, le decorazioni presentano pregevoli trompe-l'oeil architettonici. Di fronte, si apre il parco Belvedere, originariamente della vicina Villa Rosales, ora parco pubblico comunale. Infine, Palazzo Somaglia, di fine ‘600, contaminazione tra il barocco del secolo uscente e lo stile settecentesco.