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CASTEL SAN PIETRO ROMANO

CASTEL SAN PIETRO ROMANO

CASTEL SAN PIETRO ROMANO, ROMA

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CASTEL SAN PIETRO ROMANO
Arroccato sulla cima del Monte Ginestro, il paese di Castel San Pietro Romano era l’arx dell’antica Praeneste. Recenti ricerche archeologiche hanno riportato alla luce materiali in ceramica risalenti alla tarda età del Bronzo (XV-XIV secolo a.C.), testimoniando così, la presenza di un primo nucleo abitativo. Sedi di riti e manifestazioni religiose legate alle pratiche dell’augurium e dell’auspicium, ospitò nell’antichità un tempio dedicato a Giove Arcano. Il borgo è cinto da possenti mura poligonali datate tre il VI e il V secolo a.C., che lo abbracciano unendolo alla sottostante città di Palestrina. La sua storia fu legata alle mutevoli vicende della famiglia Colonna che per secoli vi esercitò la propria signoria, intervenendo sulla struttura del piccolo nucleo abitato con la costruzione, sullo sperone calcareo più elevato, di un castrum come estremo baluardo difensivo. La rocca venne distrutta, insieme alla città di Praeneste, nel 1298 dalle truppe di Bonifacio VIII (1294-1303); prontamente ricostruita fu comunque danneggiata al momento dell’invasione del 1436-37 guidata dal cardinale Giovanni Vitelleschi (?-1440). Il borgo iniziò così a svilupparsi attorno alla rocca e alla centrale chiesa di San Pietro Apostolo, culto di un Monastero Benedettino del VI del VI secolo d.C. La chiesa, ricostruita durante il principato dei Barberini alla metà del Seicento, sarà affiancata nel XVIII secolo dall’edificazione di palazzo Mocci. A pochi chilometri dal centro abitato, il comune di Castel San Pietro Romano ospita la cosiddetta Valle delle Cannucceta, un’area naturale protetta che si estende per circa venti ettari, dichiarata Monumento Naturale della regione nel 1995. Il parco accoglie una variegata quanto pregevole quantità di specie faunistiche e floristiche che rappresentano specificamente la tipicità del paesaggio collinare e submontano laziale. Di notevole interesse la quercia detta ‘del Palestrina’, un ‘gigante’ che raggiunge i 22 metri di altezza e a cui corrisponde una circonferenza del tronco pari a 6,23 metri. La tradizione vuole che l’albero sia stato compagno del grande musicista Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594). Il quale si sarebbe recato proprio all’interno della macchia delle Cannucceta a cercare ispirazione per le sue composizioni e ristoro dalla calura. In virtù di ciò la quercia dovrebbe avere più di 500 anni! Ma anche la storia più antica è passata attraverso questo parco naturalistico: poco più a valle è infatti possibile osservare i resti dell’antico acquedotto preromano, un condotto che dalla sorgente portava l’acqua fino alla fontana del Borgo, nel centro storico della città di Palestrina. La sua costruzione si data al VI secolo a.C., in concomitanza alla realizzazione delle mura poligonali. Presenta una struttura a doppio cunicolo tipica della manodopera greca, di cui siamo certi abbiano lavorato alla realizzazione, proprio grazie al ritrovamento di alcune lettere dell’alfabeto greco sulle pareti del condotto.

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Arroccato sulla cima del Monte Ginestro, il paese di Castel San Pietro Romano era l’arx dell’antica Praeneste. Recenti ricerche archeologiche hanno riportato alla luce materiali in ceramica risalenti alla tarda età del Bronzo (XV-XIV secolo a.C.), testimoniando così, la presenza di un primo nucleo abitativo. Sedi di riti e manifestazioni religiose legate alle pratiche dell’augurium e dell’auspicium, ospitò nell’antichità un tempio dedicato a Giove Arcano. Il borgo è cinto da possenti mura poligonali datate tre il VI e il V secolo a.C., che lo abbracciano unendolo alla sottostante città di Palestrina. La sua storia fu legata alle mutevoli vicende della famiglia Colonna che per secoli vi esercitò la propria signoria, intervenendo sulla struttura del piccolo nucleo abitato con la costruzione, sullo sperone calcareo più elevato, di un castrum come estremo baluardo difensivo. La rocca venne distrutta, insieme alla città di Praeneste, nel 1298 dalle truppe di Bonifacio VIII (1294-1303); prontamente ricostruita fu comunque danneggiata al momento dell’invasione del 1436-37 guidata dal cardinale Giovanni Vitelleschi (?-1440). Il borgo iniziò così a svilupparsi attorno alla rocca e alla centrale chiesa di San Pietro Apostolo, culto di un Monastero Benedettino del VI del VI secolo d.C. La chiesa, ricostruita durante il principato dei Barberini alla metà del Seicento, sarà affiancata nel XVIII secolo dall’edificazione di palazzo Mocci. A pochi chilometri dal centro abitato, il comune di Castel San Pietro Romano ospita la cosiddetta Valle delle Cannucceta, un’area naturale protetta che si estende per circa venti ettari, dichiarata Monumento Naturale della regione nel 1995. Il parco accoglie una variegata quanto pregevole quantità di specie faunistiche e floristiche che rappresentano specificamente la tipicità del paesaggio collinare e submontano laziale. Di notevole interesse la quercia detta ‘del Palestrina’, un ‘gigante’ che raggiunge i 22 metri di altezza e a cui corrisponde una circonferenza del tronco pari a 6,23 metri. La tradizione vuole che l’albero sia stato compagno del grande musicista Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594). Il quale si sarebbe recato proprio all’interno della macchia delle Cannucceta a cercare ispirazione per le sue composizioni e ristoro dalla calura. In virtù di ciò la quercia dovrebbe avere più di 500 anni! Ma anche la storia più antica è passata attraverso questo parco naturalistico: poco più a valle è infatti possibile osservare i resti dell’antico acquedotto preromano, un condotto che dalla sorgente portava l’acqua fino alla fontana del Borgo, nel centro storico della città di Palestrina. La sua costruzione si data al VI secolo a.C., in concomitanza alla realizzazione delle mura poligonali. Presenta una struttura a doppio cunicolo tipica della manodopera greca, di cui siamo certi abbiano lavorato alla realizzazione, proprio grazie al ritrovamento di alcune lettere dell’alfabeto greco sulle pareti del condotto.
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