Castagno è un Borgo Museo a cielo aperto, situato su un crinale della valle del fiume Ombrone, abbracciato da montagne e boschi, principalmente castagneti, da cui il nome “Castagno”.
Il paese è percorribile solo a piedi, le case in pietra sembrano incastrarsi l’una sopra l’altra. Su alcune mura sono ancora visibili delle antichissime iscrizioni di epoca medievale che raccontano la fondazione di Castagno, avvenuta attorno al 1600 dopo la misteriosa distruzione di un Castello poco distante, le cui rovine sono servite a costruire il primo nucleo abitativo del paese.
Nel punto più alto del paese si trova la Chiesa di San Francesco con affreschi trecenteschi, della scuola di Giotto e la Crocifissione di Jorio Vivarelli.
Dal 1975 il critico d’arte e giornalista Tommaso Paloscia (1918-2005) che amava trascorrere l’estate in villeggiatura a Castagno, iniziò ad invitare amici artisti che, in cambio dell’ospitalità degli abitanti, avrebbero dovuto lasciare in dono al paese un’opera.
Artisti come Alinari, Maccari, Martini, Venturi, Bueno Vaccai, Fabbri, Conti, Gavazzi e molti altri, negli anni 70 del Novecento hanno utilizzato le mura delle case di Castagno come tele per le proprie opere.
Si tratta di oltre 40 opere d’arte che sono diventate arredo e parte integrante del borgo.
La produzione artistica del Museo si è fermata nel 2005 con la scomparsa del suo fondatore. Il Museo è oggi sotto la cura della Pro Loco di Castagno che si impegna nella tutela e valorizzazione del Borgo Museo.
Dal 2019 gli abitanti di Castagno hanno iniziato nuovamente ad ospitare alcuni artisti nazionali ed internazionali per arricchire ed espandere il Museo all’ aperto.