I Luoghi del Cuore
Il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare
CASA DEL FATTORE

CASA DEL FATTORE

FERRANIA, SAVONA

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CASA DEL FATTORE
Nel 1848 NICOLETTA DURAZZO, moglie del Marchese ADEMARO DE MARI eredita dal padre, il Marchese MARCELLO LUIGI MARIA DURAZZO, le proprietà di Cairo e Ferrania. La tenuta di Ferrania diventa la sua residenza prediletta. Il Marchese DURAZZO aveva avviato nel 1825 un progetto di riqualificazione della residenza di Ferrania. Nel 1854 vengono chiamati gli architetti RODA di Racconigi per la sistemazione dei giardini, di altri edifici e la costruzione delle scuderie. I lavori di costruzione delle scuderie vengono ultimati nel 1890 come indicato nel sottotetto su una trave. Il complesso delle scuderie e degli alloggi ad esse annesse, conosciuto in seguito con il nome di “Casa del Fattore” vengono gestite dalla Famiglia Cremonesi, che ne entreranno in possesso alla morte del marchese De Mari avvenuta nel 1913. Nel corso degli anni, la proprietà passa dapprima alla SIPE – Società Italiana Prodotti Esplosivi, e poi a seguito di una illuminata riconversione delle attività produttive, all’Industria Fotografica FERRANIA. Gli alloggi della casa del Fattore vengono dati in affitto alla Famiglia Palandri, eredi dei Cremonesi, che poi li acquisterà a seguito del fallimento dell’Industria Fotografica, mentre le scuderie vengono riconvertite in locali di attività sociale, nei quali viene ospitato l’Asilo Infantile di Ferrania. Con lo spostamento dell’Asilo nell’edificio che ospita la Scuola Elementare, i locali ex scuderie vengono dati in gestione all’associazione di volontariato A.B.F. – Attività Borgate Ferraniesi, dove ancora oggi svolge la sua attività su concessione del Comune di Cairo, attuale proprietario di questa porzione della Casa del Fattore.

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CASA DEL FATTORE

PERANO, CHIETI

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CASA DEL FATTORE
La casa sorge nel quartiere Colle del Forno, così chiamato per la presenza di un forno pubblico, fatto costruire dai Padri Filippini e già diruto all’inizio dell’Ottocento come apprendiamo dai dati catastali del 1816. Nel settecento il quartiere ospitava soprattutto “casaleni”, ovvero strutture agricole, diffusesi nel chietino a partire dal cinquecento, usate per la residenza stagionale e come magazzini per il deposito di cereali, vino, olio. Lo stabile del XIX secolo si configura come una abitazione di piccoli proprietari terrieri di estrazione medio-borghese e comprende: l’antico fondachetto adibito a stalla, a legnaia e magazzino, con un ambiente a grotta, per la conservazione degli orci con olio e vino; il piano terra ospita un salotto di ricevimento in cui si può ammirare una collezione di maioliche abruzzesi del sette/ottocento, la biblioteca e la cucina secondaria. Al primo e secondo piano troviamo la camera padronale e le altre stanze da letto con i ricordi di famiglia.
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