I Luoghi del Cuore
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BORGO DI CIVITELLA DEL TRONTO

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CIVITELLA DEL TRONTO, TERAMO

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BORGO DI CIVITELLA DEL TRONTO

Narrate, gente, la vostra terra: ascolta il racconto di Aurora Durante

Civitella del Tronto si crede sorga sull'antica area della picena Beregra. Le prime testimonianze storiche certe la collocano nei secoli X-XI (l'origine dell'abitato attuale è altomedioevale) come città incastellata. Già nel secolo XIII il paese appartenente al Regno di Napoli era cinto da mura angioine e, per la sua particolare posizione geografica di confine con lo Stato della Chiesa, ebbe sempre una grande rilevanza strategica. Nel 1557 fu posta d'assedio da parte del francese Duca di Guisa, generale di Enrico II alleati con il Papa Paolo IV, benché feroce e violento, non riuscì a espugnare la città, tanto che il Duca, nel maggio dello stesso anno, tolse l'assedio e si ritirò presso Ancona. Proprio in questa guerra, tra Francesi e Spagnoli, Civitella cambiò il suo nome in Civitella del Tronto, in quanto protagonista della Guerra del Tronto. Venne assediata nuovamente dalle truppe Francesi nel 1798 e nel 1806, quando il forte, difeso dal maggiore irlandese Matteo Wade sostenne un assedio di quattro mesi contro le ben più numerose truppe Napoleoniche, capitolando onorevolmente il 22 maggio 1806. Nel 1816 in seguito al Congresso di Vienna la città entrò a far parte del Regno delle Due Sicilie. L'esercito di Vittorio Emanuele II di Savoia strinse d'assedio Civitella il 26 ottobre 1860; e mentre il Regno di Francesco II finisce il 13 febbraio 1861 con la caduta di Gaeta, e la resa venne suggellata il 17 marzo con la proclamazione in Parlamento, a Torino, del Regno d'Italia; Civitella cade il 20 marzo 1861, tre giorni dopo che fu sancita l'Unità d'Italia. Questo episodio la rende l'ultima roccaforte borbonica a piegarsi all'invasione piemontese. In seguito all'acquisizione l'esercito sabaudo bombardò il forte per spegnere gli ultimi focolai filoborbonici.

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Civitella del Tronto si crede sorga sull'antica area della picena Beregra. Le prime testimonianze storiche certe la collocano nei secoli X-XI (l'origine dell'abitato attuale è altomedioevale) come città incastellata. Già nel secolo XIII il paese appartenente al Regno di Napoli era cinto da mura angioine e, per la sua particolare posizione geografica di confine con lo Stato della Chiesa, ebbe sempre una grande rilevanza strategica. Nel 1557 fu posta d'assedio da parte del francese Duca di Guisa, generale di Enrico II alleati con il Papa Paolo IV, benché feroce e violento, non riuscì a espugnare la città, tanto che il Duca, nel maggio dello stesso anno, tolse l'assedio e si ritirò presso Ancona. Proprio in questa guerra, tra Francesi e Spagnoli, Civitella cambiò il suo nome in Civitella del Tronto, in quanto protagonista della Guerra del Tronto. Venne assediata nuovamente dalle truppe Francesi nel 1798 e nel 1806, quando il forte, difeso dal maggiore irlandese Matteo Wade sostenne un assedio di quattro mesi contro le ben più numerose truppe Napoleoniche, capitolando onorevolmente il 22 maggio 1806. Nel 1816 in seguito al Congresso di Vienna la città entrò a far parte del Regno delle Due Sicilie. L'esercito di Vittorio Emanuele II di Savoia strinse d'assedio Civitella il 26 ottobre 1860; e mentre il Regno di Francesco II finisce il 13 febbraio 1861 con la caduta di Gaeta, e la resa venne suggellata il 17 marzo con la proclamazione in Parlamento, a Torino, del Regno d'Italia; Civitella cade il 20 marzo 1861, tre giorni dopo che fu sancita l'Unità d'Italia. Questo episodio la rende l'ultima roccaforte borbonica a piegarsi all'invasione piemontese. In seguito all'acquisizione l'esercito sabaudo bombardò il forte per spegnere gli ultimi focolai filoborbonici.
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