Costruita la chiesetta ed ereditata la vasta proprietà fondiaria (1063 campi padovani pari ad oltre 410 ettari) con i mulini e il ponte nel 1516, la famiglia Pisani diede avvio alla costruzione di un enorme edificio padronale, ad una monumentale barchessa e ad un arco di tipo rinascimentale per creare l’accesso orientale alla proprietà che, secondi alcuni, fu pure utilizzato come quinta scenica per rappresentazioni teatrali all’aperto. Nel 1540 l’edificio, definito “palazzo magno”, era completato e, a seguito della morte di Giovanni Pisani “dal Banco”, il fratello Francesco, vescovo di Padova, dovette intervenire personalmente per la sua gestione. Ancor oggi è sconosciuto il nome del progettista della monumentale opera e la visione che oggi se ne ha, purtroppo, è parziale poiché il palazzo padronale fu interamente abbattuto dopo il 1805: al suo posto venne costruita l’attuale modesta residenza. Lungo tutto il cornicione della barchessa è possibile scorgere lo stemma della famiglia Pisani, un leone rampante rivolto a sinistra, mentre all’esterno della barchessa, sul lato verso ovest è possibile osservare lo splendido portone di accesso al fiume.