ANTICHE FATTORIE VISCONTI

SOMMA LOMBARDO, VARESE

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ANTICHE FATTORIE VISCONTI

Narrate, gente, la vostra terra: ascolta il racconto di Massimo Squillario

Nel cuore di Somma Lombardo (VA), in un unicum architettonico con il Castello Visconti di San Vito e Villa Dolci (ex Melzi), si trova il cascinale denominato Antiche Fattorie Visconti. Il castello e le sue fattorie, oggi separati dalla via napoleonica del Sempione, una volta erano direttamente collegati. L'origine del luogo non è documentata; la traccia certa più antica è nel Catasto Teresiano del 1723, ma si ritiene verosimile siano ben più antiche dato il collegamento al Castello medievale.

Negli anni si sono susseguite varie funzioni del luogo; residenza di personale agricolo e artigiano, trasformazione e magazzino delle derrate alimentari, scuderia nel lato più giovane della struttura, che è andato a chiudere in corte quadrata l'originaria conformazione a ferro di cavallo. Sul finire del 1800 la coltivazione e lo sbozzolamento dei bachi da seta, punto d'appoggio della Regia Cavalleria Savoia fino alla II Guerra Mondiale (ancora ben visibili i graffiti fatti dai Lancieri) ed infine residenze private e vendita al dettaglio di prodotti agricoli e caseari provenienti dalle tenute Visconti fino agli anni '70 del 1900. Nel 1988 il Comune di Somma Lombardo acquista il luogo dall'ultimo erede Visconti di San Vito; l'ipotesi iniziale è farne la sede stessa degli uffici comunali. Da lì, si susseguono decenni e decenni di promesse disattese, facilmente rintracciabili negli articoli sul web, svariati progetti pagati con soldi pubblici dalle varie amministrazioni, ed un degrado sempre più rapido fino ai nostri giorni. Fin dal 1991, si costituisce un Comitato intercomunale apolitico, che si mobilita per stimolare l'interessamento di realtà locali e nazionali quali Italia Nostra, FAI, WWF, Istituto Italiano dei Castelli, Politecnico di Milano, Lega Ambiente. E' il Comitato Antiche Fattorie Visconti, che con la sua presidente, la dottoressa Luisa Alpago Novello, ed una prima raccolta firme fra i cittadini, riesce a far intervenire la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici della Lombardia, e nel 1992 viene apposto un doppio vincolo di tutela. Il Comitato stesso, con la sua rete di conoscenze professionali e sensibili alla tematica, offre alle susseguenti Amministrazioni consulenze gratuite, fornisce documentazione storica e fotografica, sviluppa iniziative di sensibilizzazione. Fra le tante, nel 2016 un grande sforzo organizzativo del Comitato riesce a stimolare la riapertura temporanea del luogo da parte dell'Amministrazione Comunale e della sua partecipata Spes, con figuranti di rievocazioni storiche ed una mostra di strumenti agricoli dalla Collezione Genoni oltre a ospitare periodicamente dal 1996 al 2016 installazioni di arte contemporanea; l'occasione consente di raccogliere nuovamente migliaia di firme per la classifica I Luoghi Del Cuore, che porta quell'anno le Fattorie al primo posto nella provincia di Varese. Nonostante ciò, come già detto, nessuno dei progetti di recupero comunicati alla stampa dai vari Sindaci ha avuto avvio, con l'aggravante che nessuna messa in sicurezza viene attuata da decenni, mentre intemperie e piante infestanti peggiorano la situazione di anno in anno. Sulla parte più antica crescono ormai piante pluriennali, in più punti è crollato il tetto e quindi alcune solette di interpiano, i muri perimetrali che affacciano su due vie di passaggio sono a serio rischio di cedimento.

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