
In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.
Un tempo monastero di rito bizantino con scriptorium e biblioteca, poi centro di produzione agricola specializzato nella lavorazione delle olive: l'Abbazia di Cerrate restituisce un affascinante racconto della sua doppia anima di luogo di culto e masseria storica.
Immersa in un meraviglioso paesaggio di uliveti, alberi da frutto e aree coltivate, leggenda vuole che l'Abbazia sia stata fondata in seguito a una visione da parte del re Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce, a cui apparve l'immagine della Madonna, dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta. Storicamente, invece, la fondazione è attestata tra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo, quando Boemondo d'Altavilla - figlio di Roberto il Guiscardo - insedia un cenobio di monaci greci, seguaci della regola di San Basilio Magno, che riparano in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio.
Sorta in prossimità della strada romana che univa Brindisi con Lecce e Otranto, l'Abbazia viene ampliata fino a divenire uno dei più importanti centri monastici dell'Italia meridionale: nel 1531, quando passa sotto il controllo dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprende, oltre alla chiesa, stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei. Il saccheggio dei pirati turchi nel 1711 fa precipitare l'intero centro in uno stato di completo abbandono che prosegue nel corso del XIX secolo fino all'intervento della Provincia di Lecce, nel 1965, che affida i lavori di restauro all'architetto Franco Minissi. Grazie a un bando pubblico promosso dalla Provincia di Lecce, nel 2012 il complesso viene affidato al FAI. Oggi, dopo un complesso intervento di restauro che ha permesso anche di riaprire al culto la Chiesa di Santa Maria di Cerrate, l'Abbazia è nuovamente visitabile e rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica pugliese impreziosita da importanti affreschi che ne fanno un unicum nel mondo bizantino.
Visite guidate ogni 15 minuti dalle 10:00 alle 17:15 a cura degli Apprendisti Ciceroni dell'IC Elisa Springer Surbo Ingresso su contributo minimo a partire da € 3,00 - prenotazione consigliata. INIZIATIVA SPECIALE: Sull'antica strada dell'olio che per secoli è stata l'anima portante di Cerrate, durante le Giornate FAI di Primavera verrà organizzato un percorso sull'olio. Guidati dagli esperti dell'Oleificio Agro, i partecipanti saranno condotti alla scoperta del sapore e del profumo (qualità organolettiche) di alcune tipologie di olio extra vergine pugliesi. Nel corso dell'incontro saranno inoltro illustrate, con il supporto di un video, le tecniche utilizzate per la raccolta delle olive, l'estrazione dell'olio e lo stoccaggio. Evento su prenotazione fino ad esaurimento posti ORARI: 11:15 e 12:15 Per adulti contributo minimo a partire da € 8,00 Per bambini, studenti e iscritti FAI contributo minimo a partire da € 5,00 Evento gratuito per chi si iscrive al FAI IN LOCO
Apprendisti Ciceroni® dell'IC Elisa Springer di Surbo
inglese, a cura di: Apprendisti Ciceroni® dell'IC Elisa Springer di Surbo
Immersa in un meraviglioso paesaggio di uliveti, alberi da frutto e aree coltivate, leggenda vuole che l'Abbazia sia stata fondata in seguito a una visione da parte del re Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce, a cui apparve l'immagine della Madonna, dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta. Storicamente, invece, la fondazione è attestata tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo, quando Boemondo d’Altavilla - figlio di Roberto il Guiscardo - insedia un cenobio di monaci greci, seguaci della regola di San Basilio Magno, che riparano in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio.
Sorta in prossimità della strada romana che univa Brindisi con Lecce e Otranto, l’Abbazia viene ampliata fino a divenire uno dei più importanti centri monastici dell’Italia meridionale: nel 1531, quando passa sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprende, oltre alla chiesa, stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei.
Il saccheggio dei pirati turchi nel 1711 fa precipitare l’intero centro in uno stato di completo abbandono che prosegue nel corso del XIX secolo fino all’intervento della Provincia di Lecce, nel 1965, che affida i lavori di restauro all’architetto Franco Minissi. Grazie a un bando pubblico promosso dalla Provincia di Lecce, nel 2012 il complesso viene affidato al FAI.
Oggi, dopo un complesso intervento di restauro che ha permesso anche di riaprire al culto la Chiesa di Santa Maria di Cerrate, l'Abbazia è nuovamente visitabile e rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica pugliese impreziosita da importanti affreschi che ne fanno un unicum nel mondo bizantino.
La spiritualità di un antico monastero che racchiude una chiesa romanica, scolpita nella bianca pietra leccese, dove ancora oggi, periodicamente, si celebra...
Il restauro della chiesa ha portato a una nuova lettura, e alla valorizzazione del ciclo di affreschi, anche attraverso un touch-screen interattivo che...
Riallestiti con arredi e oggetti della tradizione contadina, questi spazi ospitano anche un modello semovente del mulino e una riproduzione dello stampo...
La loggia al primo piano, affacciata sul cortile dove sorge la chiesa, consente di approfondire contenuti, rilassarsi o consumare uno spuntino con i prodotti...
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Per mantenerlo intatto e curarlo in modo adeguato, questo luogo - come tutti gli altri salvati dal FAI - necessita di un’attenta manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, e periodici interventi di restauro. Inoltre, i costi di gestione che permettono l’apertura al pubblico sono significativi. Per questo abbiamo bisogno di un aiuto concreto da parte di chi, come noi, vuole mantenere vivi per sempre luoghi unici e speciali.