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Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023
ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE

ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE

LECCE

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ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE
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Un tempo monastero di rito bizantino con scriptorium e biblioteca, poi centro di produzione agricola specializzato nella lavorazione delle olive: l'Abbazia di Cerrate restituisce un affascinante racconto della sua doppia anima di luogo di culto e masseria storica.

Immersa in un meraviglioso paesaggio di uliveti, alberi da frutto e aree coltivate, leggenda vuole che l'Abbazia sia stata fondata in seguito a una visione da parte del re Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce, a cui apparve l'immagine della Madonna, dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta. Storicamente, invece, la fondazione è attestata tra la fine dell'XI e gli inizi del XII secolo, quando Boemondo d'Altavilla - figlio di Roberto il Guiscardo - insedia un cenobio di monaci greci, seguaci della regola di San Basilio Magno, che riparano in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio.

Sorta in prossimità della strada romana che univa Brindisi con Lecce e Otranto, l'Abbazia viene ampliata fino a divenire uno dei più importanti centri monastici dell'Italia meridionale: nel 1531, quando passa sotto il controllo dell'Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprende, oltre alla chiesa, stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei. Il saccheggio dei pirati turchi nel 1711 fa precipitare l'intero centro in uno stato di completo abbandono che prosegue nel corso del XIX secolo fino all'intervento della Provincia di Lecce, nel 1965, che affida i lavori di restauro all'architetto Franco Minissi. Grazie a un bando pubblico promosso dalla Provincia di Lecce, nel 2012 il complesso viene affidato al FAI. Oggi, dopo un complesso intervento di restauro che ha permesso anche di riaprire al culto la Chiesa di Santa Maria di Cerrate, l'Abbazia è nuovamente visitabile e rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica pugliese impreziosita da importanti affreschi che ne fanno un unicum nel mondo bizantino.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Visite guidate ogni 15 minuti dalle 10:00 alle 17:15 a cura degli Apprendisti Ciceroni dell'IC Elisa Springer Surbo Ingresso su contributo minimo a partire da € 3,00 - prenotazione consigliata. INIZIATIVA SPECIALE: Sull'antica strada dell'olio che per secoli è stata l'anima portante di Cerrate, durante le Giornate FAI di Primavera verrà organizzato un percorso sull'olio. Guidati dagli esperti dell'Oleificio Agro, i partecipanti saranno condotti alla scoperta del sapore e del profumo (qualità organolettiche) di alcune tipologie di olio extra vergine pugliesi. Nel corso dell'incontro saranno inoltro illustrate, con il supporto di un video, le tecniche utilizzate per la raccolta delle olive, l'estrazione dell'olio e lo stoccaggio. Evento su prenotazione fino ad esaurimento posti ORARI: 11:15 e 12:15 Per adulti contributo minimo a partire da € 8,00 Per bambini, studenti e iscritti FAI contributo minimo a partire da € 5,00 Evento gratuito per chi si iscrive al FAI IN LOCO

Testo scritto da BENI DEL FAI

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni® dell'IC Elisa Springer di Surbo

Visite in lingua straniera

inglese, a cura di: Apprendisti Ciceroni® dell'IC Elisa Springer di Surbo

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ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE | ph. FAI | © ABBAZIA DI SANTA MARIA DI CERRATE | ph. Antonio Leo

Abbazia di Santa Maria di Cerrate

Il Salento ha un cuore millenario

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Abbazia di Santa Maria di Cerrate

tipologia

Bene aperto al pubblico

contatti

0832 361176
faicerrate@fondoambiente.it

Un tempo monastero di rito bizantino abitato da monaci italo-greci, poi centro di produzione agricola specializzato nella lavorazione delle olive: l’Abbazia di Cerrate restituisce un affascinante racconto della sua doppia anima di luogo di culto e masseria storica.

Affidata in concessione al FAI dalla Provincia di Lecce, nel 2012

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Immersa in un meraviglioso paesaggio di uliveti, alberi da frutto e aree coltivate, leggenda vuole che l'Abbazia sia stata fondata in seguito a una visione da parte del re Tancredi d'Altavilla, conte di Lecce, a cui apparve l'immagine della Madonna, dopo aver inseguito una cerbiatta in una grotta. Storicamente, invece, la fondazione è attestata tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo, quando Boemondo d’Altavilla - figlio di Roberto il Guiscardo - insedia un cenobio di monaci greci, seguaci della regola di San Basilio Magno, che riparano in Salento per sfuggire alle persecuzioni iconoclaste di Bisanzio.

Sorta in prossimità della strada romana che univa Brindisi con Lecce e Otranto, l’Abbazia viene ampliata fino a divenire uno dei più importanti centri monastici dell’Italia meridionale: nel 1531, quando passa sotto il controllo dell’Ospedale degli Incurabili di Napoli, il complesso comprende, oltre alla chiesa, stalle, alloggi per i contadini, un pozzo, un mulino, due frantoi ipogei. 

Il saccheggio dei pirati turchi nel 1711 fa precipitare l’intero centro in uno stato di completo abbandono che prosegue nel corso del XIX secolo fino all’intervento della Provincia di Lecce, nel 1965, che affida i lavori di restauro all’architetto Franco Minissi. Grazie a un bando pubblico promosso dalla Provincia di Lecce, nel 2012 il complesso viene affidato al FAI.

Oggi, dopo un complesso intervento di restauro che ha permesso anche di riaprire al culto la Chiesa di Santa Maria di Cerrate, l'Abbazia è nuovamente visitabile e rappresenta uno splendido esempio di architettura romanica pugliese impreziosita da importanti affreschi che ne fanno un unicum nel mondo bizantino.

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