Nella caldera di un vulcano spento, sulle rive dei laghi di Monticchio, formatisi dopo l’ultima eruzione di 125mila anni fa, convivono habitat diversi; grazie all’ambiente unico sul Vulture è sopravvissuta la Bramea, un fossile vivente, una falena scoperta nel 1963 dall'entomologo Hartig. Racconta la storia geologica e naturalistica il Museo di Storia Naturale, ospitato nell’Abbazia di San Michele ai primi tre livelli, al quarto è presente la Chiesa con la Grotta dell’Arcangelo Michele. L'Abbazia è addossata a un’alta parete di rocce vulcaniche, in un luogo suggestivo per la solitudine e la posizione elevata sui laghi. Sorta intorno a una grotta abitata da eremiti basiliani, passò poi ai Benedettini e nel 1059 venne consacrata da papa Nicolò II. Nel XVII secolo s’insediarono i Cappuccini che vi rimasero fino al 1886, in cui furono soppresse le corporazioni religiose e tutte le proprietà vennero avocate allo Stato. Solo con il Concordato una parte della Badia fu restituita alla Chiesa.