La chiesa fa parte di un antico ed importante complesso monastico risalente al 1077. L'edificio è stato sottoposto, nel corso dei secoli, a vari interventi di rimaneggiamento e restauro. Una prima radicale trasformazione fu effettuata nel XV secolo; nel secolo successivo furono compiuti ulteriori lavori di riparazione e miglioramento, e, a cavallo della metà del XVII secolo, vi fu un sostanziale intervento delle maestranze dei più importanti cantieri della provincia dell'Aquila. Il prospetto principale è composto da un porticato a tre archi, di cui quelli laterali a sesto acuto, e termina con una parasta solo sull'estremo orientale. Su un lato del prospetto, all'interno del porticato, si apre la porta di accesso al chiostro e convento. Dal chiostro del convento è possibile accedere alla chiesa mediante un pianerottolo rialzato con portale avente lunetta affrescata. Collegato alla chiesa attraverso un passaggio nella canonica è il pregevole campanile dei primi del 500. L'interno della chiesa fu trasformato in barocco dopo il terremoto del 1703 per ritornare nello stato originario con il restauro del 1994. Si presenta a tre navate suddivise da pilastri ottagonali su cui poggiano archi a tutto sesto; una copertura lignea ha sostituito la precedente volta a botte. La navata centrale è separata dall'altare maggiore da una balaustra di fine fattura in marmi bicolori. L'altare è opera di Bernardo Ferradini e la settecentesca balaustra di Giuliano e Pietro Pedetti. Degno di nota è il cinquecentesco organo
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La chiesa fa parte di un antico ed importante complesso monastico risalente al 1077. L'edificio è stato sottoposto, nel corso dei secoli, a vari interventi di rimaneggiamento e restauro. Una prima radicale trasformazione fu effettuata nel XV secolo; nel secolo successivo furono compiuti ulteriori lavori di riparazione e miglioramento, e, a cavallo della metà del XVII secolo, vi fu un sostanziale intervento delle maestranze dei più importanti cantieri della provincia dell'Aquila. Il prospetto principale è composto da un porticato a tre archi, di cui quelli laterali a sesto acuto, e termina con una parasta solo sull'estremo orientale. Su un lato del prospetto, all'interno del porticato, si apre la porta di accesso al chiostro e convento. Dal chiostro del convento è possibile accedere alla chiesa mediante un pianerottolo rialzato con portale avente lunetta affrescata. Collegato alla chiesa attraverso un passaggio nella canonica è il pregevole campanile dei primi del 500. L'interno della chiesa fu trasformato in barocco dopo il terremoto del 1703 per ritornare nello stato originario con il restauro del 1994. Si presenta a tre navate suddivise da pilastri ottagonali su cui poggiano archi a tutto sesto; una copertura lignea ha sostituito la precedente volta a botte. La navata centrale è separata dall'altare maggiore da una balaustra di fine fattura in marmi bicolori. L'altare è opera di Bernardo Ferradini e la settecentesca balaustra di Giuliano e Pietro Pedetti. Degno di nota è il cinquecentesco organo