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In occasione del ventennale dall’apertura al pubblico di Villa e Collezione Panza e a dieci anni dalla morte del grande collezionista, il FAI ripresenta l’allestimento integrale della collezione permanente, secondo i criteri museografici indicati dal collezionista al momento della sua donazione al FAI avvenuta nel 1996, e arricchito dalle opere che nel tempo sono entrate a far parte di questo patrimonio grazie alla generosità degli artisti che hanno donato i loro lavori a questo luogo e all’impegno del FAI, che negli anni ha curato le attività della Villa procedendo nel solco tracciato dal suo donatore. Questo riallestimento completo offrirà l’opportunità di raccontare e conoscere la casa così come Giuseppe Panza la lasciò, e a partire dal 2020 verrà riproposto a cadenza annuale, in alternanza con le mostre temporanee.
Nella Scuderia Grande è stato riallestito Desire (1981) di Martin Puryear, non esposto in villa dal 2012: l’opera consiste in una grande ruota di legno fissata a un lungo asse che la collega a un sostegno e questa esasperazione delle misure proietta il visitatore in un mondo surreale dove gli oggetti, seppur familiari, sono privati della loro funzionalità ordinaria e diventano simbolo. L’artista, scultore afroamericano, che ha rappresentato gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 2019, con la sua arte racconta la storia, la cultura e l’identità dei popoli combinando l’astrazione modernista con la tradizione del manufatto. Anno dopo anno, il riallestimento integrale della collezione permanente alternerà a Desire gli Stable Paintings di Phil Sims, opera site specific donata dall’autore nel 2002 che si compone di cinque grandi tele monocrome, indissolubilmente legata alle vaste ampiezze e alla monumentalità dell’ambiente della Scuderia Grande.