Nato nel 1955 a Pasadena in California in una famiglia di protestanti fondamentalisti, Barry X Ball subisce l’influenza del nonno pastore evangelico e meccanico d’automobili che gli trasmette la fede nella tecnologia come via verso il progresso.
Nella primavera del 1977 si laurea al Pomona College di Claremont, dove avevano studiato prima di lui John Cage e James Turrell e dopo un breve soggiorno a Los Angeles, nell’aprile del 1978, si trasferisce a New York. Qui frequenta il gruppo dei pittori monocromi, pur non aderendo al loro movimento, conosce la rivista October, entra in contatto con le gallerie d’avanguardia e il Metropolitan Museum e coltiva da autodidatta le antiche tecniche medievali e rinascimentali di pittura, manifattura e lavorazione del legno. I molteplici stimoli e spunti dell’ampio contesto culturale newyorkese porranno le basi per lo sviluppo della sua ricerca.
Le sue prime opere, una serie di pannelli tridimensionali a fondo oro ispirati alle tavole due/quattrocentesche toscane, risalgono al 1982. In questo periodo incontra Giuseppe Panza di Biumo che ne diviene importante collezionista e sostenitore.
Nel 1984 compie il suo primo viaggio in Europa, in seguito al quale la sua ispirazione sarà costantemente rivolta ai maggiori capolavori dell’arte occidentale. Nel 1998 la sua produzione artistica conosce un’improvvisa e radicale evoluzione – non concettuale ma formale – in seguito alla quale Ball abbandona l’astrazione e volge verso il figurativo. La serie dei Portraits, ritratti di personaggi del mondo dell’arte, racconta diverse soggettività e differenti espressioni attraverso l’utilizzo di materiali inusuali nella pratica artistica contemporanea.
Affascinato dalle possibilità offerte dalle nuove tecnologie quali la creazione digitalizzata di modelli virtuali tridimensionali e il taglio della pietra per mezzo di robot a controllo numerico, è il primo artista a sperimentare e a perfezionare questi procedimenti. Malgrado l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia, sia nella lavorazione dei marmi che in quella dei metalli preziosi, Ball dedica la massima attenzione alla finitura a mano delle sue sculture.
Nel 2008 giunge alla serie dei Masterpieces, sculture imponenti e preziose che reinterpretano le opere del passato: l’innovazione concettuale e tecnologica, che rivisita in chiave contemporanea i capolavori della storia, spinge alle estreme conseguenze il concetto tradizionale di storia dell’arte.
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