Il 28 aprile del 1975 Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, insieme ad Alberto Pedrieri e Franco Russoli fondavano il FAI per preservare la storia, l’arte e la natura italiane. Quel giorno, mossi da coraggio e determinazione, davano il via a un’avventura lunga 50 anni: oltre 70 monumenti, paesaggi e beni culturali da salvare trasformati in luoghi protetti e vissuti. Una sfida possibile grazie al lavoro di tante persone e alla fiducia dei donatori, che con il loro sostegno hanno permesso alla Fondazione di diventare una solida impresa culturale al servizio della collettività.
I sogni dei fondatori diventano quotidianamente realtà e i Beni continuano ad aumentare, così come gli sforzi che affrontiamo per preservare e raccontare le loro storie.
Ogni giorno portiamo avanti i nostri progetti attraverso diverse modalità di intervento: dalle attività di conservazione alle azioni volte a garantire la sostenibilità ambientale, dai lavori nei cantieri di restauro alla manutenzione straordinaria, al miglioramento dei servizi, fino alla messa in sicurezza.
Ultimati nel 2024 i lavori di consolidamento delle mura e della corte interna del Palazzo Baronale, nel corso dell’anno restaureremo nuovi spazi aperti al pubblico. Continueremo inoltre il lavoro per illuminare gli affreschi della Casa delle Guardie e la riqualificazione dell’area verde di fronte alla Torre Picadora.
Il 2025 sarà dedicato al restauro di alcuni ambienti dell’ala cinquecentesca e quattrocentesca e al consolidamento dei muraglioni in pietra, che risultano più esposti agli eventi climatici estremi. Realizzeremo inoltre un nuovo frutteto ispirato ai semi antichi affrescati nelle sale.
Una collezione d’arte contemporanea di oltre 200 opere realizzate con tecniche e materiali che hanno particolari esigenze conservative: dalla pulitura delle tele monocrome di Phil Sims, al restauro di una delle installazioni di Robert Irwin, fino alla sostituzione dei tubi fluorescenti delle 12 installazioni di Dan Flavin.
Il Palazzo custodisce una collezione di circa 500 pezzi tra dipinti, stampe, arredi e porcellane databili tra il XVI e XIX secolo. Gli interventi di conservazione programmata per il 2025 riguarderanno, tra gli altri, la manutenzione di un gruppo di arredi lignei e il restauro di una serie di stampe sette e ottocentesche.
"L’uccellino bifronte che l’artista Jean Blanchaert ha fatto posare sul FAI guarda indietro e guarda avanti. Ci invita a volare tutti assieme verso un futuro il più possibile variopinto e profumato, ma anche a tenere gli occhi ben aperti sul passato: solo chi sa da dove viene sa anche dove sta andando. Donare è il modo migliore per aiutarci a portare avanti la nostra missione perché il volo del FAI è appena iniziato. Grazie di cuore della vostra fiducia." Marco Magnifico, Presidente FAI