05 settembre 2013
Con il suo ampio tronco, la corteccia grigio-brunastra e i lunghi e intricati rami che come una tela tessono lo straordinario panorama che si staglia di fronte a Villa Panza, la maestosa quercia rappresenta uno fra gli esemplari più antichi in Italia di Quercus Cerris. Risalente al XVIII secolo racchiude in 32 metri di altezza e 5 di conferenza del fusto trecento anni di storia: tre secoli che la rendono, a tutti gli effetti, un vero e proprio monumento della Natura.
Purtroppo, dal 2009, la quercia di Villa Panza ha iniziato a mostrare segni di un deperimento fisiologico continuato fino ad oggi, nonostante le nostre cure. Dell'imponente macchia verde ora non resta altro che un albero nudo, quasi del tutto privo di foglie, i cui confini appaiono ormai nettamente definiti sullo sfondo azzurro del cielo. Nel corso degli anni lo stato di deperimento è, infatti, peggiorato a causa di attacchi di parassiti e funghi patogeni, nuovi getti vegetativi anomali lungo il fusto, defoliazioni e lesioni ai rami in seguito a forti grandinate e disseccamenti di intere ramificazioni, sino a quest'anno quando abbiamo potuto stabilire che l'esemplare è soggetto a filloptosi, ovvero alla caduta anticipata delle foglie, sull'85 % della chioma e a necrosi fogliari.
Abbiamo provato in ogni modo a far tornare la quercia al suo antico splendore, inizialmente procedendo con una potatura delle parti secche e con interventi per controllare i parassiti e migliorare la permeabilità del terreno all'acqua, successivamente con analisi di campioni di foglie e di tronco che hanno permesso di diagnosticare la malattia della pianta. In giugno esperti di rilievo internazionale ci hanno raggiunto a Villa Panza per aiutarci a procedere nel migliore dei modi: Neville Fay, arboricoltore inglese, direttore della Treework Enviromental Practice di Bristol, Gerard Passola, biologo spagnolo e direttore dell'Arbol, Investigacìon y Gestìon SL di Barcellona, Alessandro Pestalozza, agronomo e socio fondatore della Dendrotec srl, e Giancarlo Longhin, agronomo e fondatore della società Difesa ambientale.
Su indicazione degli esperti procederemo dal 17 al 19 settembre con la recinzione dell'area circostante le radici della quercia per proteggerla dal calpestio, la riossigenazione delle parti vive dell'apparato radicale, la riduzione del 50 % della chioma grazie a un'esperto tree climber e lo sminuzzamento sul terreno di rami e foglie recuperati dalla potatura, così da aumentare la permeabilità all'aria verso le radici. Per l'occasione l'ingresso al parco della Villa sarà gratuito così da permettere ai visitatori di assistere agli interventi.
Il consulto internazionale ha confermato le gravi condizioni della quercia, che sembrerebbe avviata verso un declino progressivo che potrebbe concludersi nel giro di un quinquennio, ma non ci fermiamo qui: ogni anno la cureremo e monitoreremo per verificarne la stabilità e aumentarne le prospettive di vita con la speranza di far rinascere questo maestoso esemplare di Quercus Cerris. Anche tu puoi aiutarci a salvare la quercia di Villa Panza attraverso un contributo, anche piccolo: insieme possiamo proteggere 300 anni di storia!
nei Beni FAI tutto l'anno
Gratis