Villa Necchi, un melting pot all'insegna dell'arte

Villa Necchi, un melting pot all'insegna dell'arte

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Villa Necchi, un melting pot all'insegna dell'arte
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19 novembre 2012

Un vero e proprio melting pot culturale all'insegna dell'arte. Visi, tratti somatici, lingue e culture diverse accomunati dal desiderio di conoscere più da vicino i numerosi tesori conservati in quel museo a cielo aperto che è l'Italia. Questa l'atmosfera che si è respirata sabato 17 novembre a Villa Necchi Campiglio, dove si è svolta, sotto la guida di Giuseppina Conte Archetti, Presidente Associazione Amici del FAI, e di Annamaria Morando, Vice Presidente Associazione Amici del FAI, la cerimonia di consegna degli attestati ai frequentati dei corsi di storia dell'arte che si sono svolti a Milano, Varese e in Valle Camonica all'interno del progetto Partecipare: nuovi cittadini tra antichi e moderni patrimoni, ideato dall'Associazione Amici del FAI con la collaborazione del FAI e il sostegno di Fondazione Cariplo.

Centocinquanta le persone presenti nelle sale della Villa, provenienti da oltre 25 Paesi, che tra sorrisi e qualche nota di tristezza per la fine del corso, hanno trasmesso entusiasmo e soddisfazione per aver partecipato a un'iniziativa che ha contribuito a farli sentire parte integrante della vita sociale e culturale del Paese. E il bello deve ancora iniziare: da adesso, infatti, ciascun partecipante, con il supporto dell'Associazione Amici del FAI e del FAI, potrà accompagnare, nella propria lingua madre e in italiano, il pubblico di interessati in percorsi guidati personalizzati alla scoperta di un bene della propria città, arricchendo la visita con racconti, curiosità e parallelismi con il proprio Paese d'origine.

“Di solito i cittadini di origine straniera – ha dichiarato Dominique Hervè Amougou, un giovane corsista di Milano - si raggruppano con quelli della stessa provenienza. Il corso ha visto nascere un gruppo di nuovi cittadini, provenienti da culture ed esperienze diverse, intorno alla cultura e all'arte italiana”. Partendo da queste differenze non era scontata la formazione di un gruppo così unito, l'atmosfera che si creava durante le visite è stato il fattore scatenante che ha favorito la nascita di rapporti di amicizia, che si sono rafforzati nel tempo. “Ci ha trasmesso motivazione e colori – ha continuato Dominique - favorendo la nascita di amicizie che speriamo cu aiutino a costruire un futuro migliore. E' stata una bellissima occasione che ci ha permesso di uscire da noi stessi per scoprire la meravigliosa Italia: ora più che mai ci sentiamo parte della vita culturale italiana e vogliamo dare il nostro contributo allo sviluppo di progetti volti alla costruzione di una società multiculturale”.

Lunghi e calorosi applausi hanno accompagnato il discorso di Dominique che ha confermato con l'esperienza diretta il pensiero di Angelo Maramai Direttore Generale del FAI, convinto sostenitore che dalla conoscenza deriva l'amore e il rispetto e, quindi, “una tutela vera e vissuta dei nostri beni”. Arte. Un ponte tra culture, promosso dall'Associazione Amici del FAI in collaborazione con il FAI, è proprio questo: un progetto volto a rendere l'arte un ponte e un collante tra le varie culture che convivono oggi in Italia. Conoscere il passato tramite le opere che ha lasciato permette, infatti, di comprendere meglio il presente così da gettare le basi per un futuro migliore, a cui tutti, indipendentemente dal luogo di originaria provenienza, sono chiamati a contribuire.

L'arte è un linguaggio universale: non esiste, infatti, popolo che non abbia realizzato qualche forma d'arte e che non abbia alcun senso del bello. “E' stata un'iniziativa eccezionale – ha sottolineato Anna Casella Paltrinieri, antropologa presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – perché scommette sull'idea che si possano ricercare gli universali che sottendono ogni forma di comunicazione artistica e perché scommette sull'idea che è possibile incontrarsi con altri popoli sul senso del bello, ovvero su quello che di meglio hanno creato le varie culture”.

Ha sottolineato l'importanza di nominare i cittadini di origine straniera che vivono nel nostro Paese come “coeredi del nostro patrimonio culturale”, che va insegnato “attraverso la bellezza sia del rudere sia del palazzo, attraverso cioè la nostra storia”, Maria Teresa Finzi, docente del corso per Mediatori Artistico Culturali di Milano, mentre Dounia Ettaib, Presidente dell'Associazione Donne Arabe in Italia, ha manifestato il proprio entusiasmo per un corso che finalmente investe nella cultura. “Mi auguro che possano diventare degli ambasciatori del FAI per raccontare la bellezza dell'Italia ai propri connazionali. E' un doppio successo: oltre ad aver condiviso l'arte il corso ha messo insieme tantissime persone, riuscendo a creare un unico linguaggio di comunicazione, che è l'arte”.

Presenti alla cerimonia anche Giuseppe Frangi, direttore del settimanale “Vita”, dedicato al mondo non profit, Anna Nelli, dirigente Assessorato Istruzione, Formazione e Cultura della Regione Lombardia, e Novo Umberto Maerna, Vice Presidente e Assessore alla Cultura della Provincia di Milano.

Visite guidate a Villa Necchi Campiglio hanno concluso l'incontro, dove ci si è salutati con un arrivederci alla prossima edizione di Giornata FAI di Primavera che vedranno all'opera i nuovi ciceroni della cultura.

» Visita il sito dell'Associazione Amici del FAI!

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